Emergenza

Siccità: in Piemonte un piano straordinario da 500mila euro

La Regione chiede al governo un supporto per gli interventi di somma urgenza necessari a fronteggiare i prossimi mesi

Siccità: in Piemonte un piano straordinario da 500mila euro
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Giunta straordinaria dedicata alla siccità con il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

La richiesta

L’incontro è stata l’occasione per fare il punto sulla grave siccità che colpisce il Piemonte che, secondo le stime dei consorzi irrigui, ha già provocato danni per 60-80 milioni di euro. In particolare il Piemonte chiede al governo un supporto per gli interventi di somma urgenza necessari a fronteggiare i prossimi mesi: 10 milioni di euro per intervenire sulla rete e il trasporto dell’acqua con le autobotti, come già avvenuto lo scorso anno. È stato poi analizzato il Piano straordinario da quasi 500 milioni (di cui 300 coperti con il Pnrr) già avviato dalla Regione, a cui si aggiunge il Piano per 5 nuovi invasi del valore di un miliardo di euro.

Durante l’incontro sono state anche avanzate una serie di proposte per progetti innovativi di raccolta e gestione dell’acqua, oltre alla richiesta al Governo di un fondo di garanzia sulle coperture assicurative per gli agricoltori e l’aggiornamento dei criteri per derogare al deflusso minimo vitale dei fiumi e dei laghi.

Il nuovo piano di tutela delle acque

Il Presidente della Regione Piemonte ha sottolineato che la pioggia è poca, ma la Regione lavora per migliorare la rete idrica in modo da non disperderla e raccoglierla. Nel 2021 il Piemonte ha approvato un nuovo Piano di tutela delle acque che non veniva aggiornato da 14 anni e in questo momento è già operativo un piano di interventi che vale 500 milioni. Sono interventi di medio e lungo periodo a cui si affianca la richiesta al Governo di risorse per fronteggiare l’emergenza, come già avvenuto l’anno scorso per i lavori sulla rete e le autobotti che portano l’acqua nei comuni in difficoltà. Ma sappiamo anche che è fondamentale studiare soluzioni innovative per raccogliere l’acqua e il Piemonte lo sta già facendo, ad esempio sull’autostrada Torino-Milano. Un piano di azioni integrate per fronteggiare una siccità che sta purtroppo diventando un problema strutturale e non più straordinario.

Il Piemonte è la realtà che ha più sofferto

Il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha dichiarato che la regione Piemonte è la realtà d’Italia che ha sofferto di più, ha avuto le minori precipitazioni in assoluto a livello nazionale. È la situazione più grave del Paese. Questo impone una serie di considerazioni sia per quanto riguarda il servizio idrico sia per quel che concerne la stagione irrigua agricola, che è alle porte. Per il servizio idrico, è noto che in Italia la dispersione dei nostri acquedotti raggiunge il 40%, un livello insostenibile. Questo è dovuto anche alla presenza eccessiva di enti gestori: 2391 classificati in tutto il Paese. L’Italia è una nazione moderna, ha l’esigenza indifferibile di razionalizzare il numero dei gestori della risorsa idrica e di utilizzare tecnologie sempre più moderne, anche nel campo della ripartizione. Si tratta di impegnare investimenti ingenti che tanti piccoli gestori non sono in grado di affrontare. Sul fronte del sistema irriguo serve coordinare i vari consorzi per coordinare, nell’immediato, la poca acqua a disposizione e creare le condizioni perché si possano fare quegli investimenti che sono necessari per una gestione più oculata e corretta del sistema. Questa situazione ci ha fatto rendere conto a livello nazionale che da troppo tempo, per quarant’anni almeno, siamo rimasti fermi. Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e programmare una serie di opere che negli anni sono state trascurate o non sono state realizzate. Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha competenze sulla captazione, sul sistema ambientale e sulle acque reflue. Al tavolo nazionale di regia sulla siccità convocato a Palazzo Chigi sono però presenti tutti i ministri competenti per materia. Insieme faremo le valutazioni necessarie per affrontare al meglio e nel più breve tempo possibile i problemi che mi sono stati oggi rappresentati, per il Piemonte, dalla Giunta regionale e dal Presidente.

Tutti gli interventi

Il Vicepresidente ha ringraziato il Ministro per l'incontro di questa mattina in cui, alla vigila della "Giornata della Terra”, si è ragionato anche di biodiversità e del valore dei nostri parchi. L'Acqua come la Terra sono beni comuni che non vanno sprecati e le nostre politiche devono guardare al futuro delle nuove generazioni.

L’Assessore all’Ambiente ha comunicato che è stato concordato con le Prefetture il testo di un’ordinanza tipo che i sindaci potranno assumere quando riterranno necessario il razionamento dell’acqua per usi non potabili, situazione che al momento potrebbe interessare 40 Comuni, soprattutto del Basso Novarese e del VCO. Per quanto riguarda il servizio idrico integrato, l’assessore ha ricordato che per fronteggiare l’emergenza idrica servono sia interventi di massima urgenza dettati dall’impellenza del momento, ma anche e soprattutto opere strutturate sul medio e lungo periodo per mettere in sicurezza e in efficienza un intero sistema. È da queste considerazioni che è stato predisposto dalla Regione Piemonte un piano da 500 milioni di euro per la riduzione delle perdite idriche e la maggior resilienza dei sistemi acquedottistici tramite interconnessioni, aumento della capacità dei sistemi di accumulo, diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Sarebbe anche necessario intervenire sulla riqualificazione di decine di canali, tra i quali il Cavour e il Regina Elena, in modo da recuperare e destinare all’uso irriguo il 20-25% dell’acqua che va oggi dispersa nel tragitto.

L’Assessore all’Agricoltura ha sottolineato che la Regione ha finanziato con 2,4 milioni di euro la progettazione, da parte di enti locali e consorzi irrigui, di interventi infrastrutturali per essere pronti con opere immediatamente cantierabili in caso di necessità.

L’Assessore alle Infrastrutture, Protezione civile, Opere pubbliche e Difesa del suolo ha sottolineato che la Regione Piemonte si è sempre distinta per la capacità di rispondere alle emergenze con tempestività e capacità di innovazione, ricordando i quasi 700 interventi nel 2022 del Coordinamento regionale dei volontari di Protezione civile e Aib solo per il trasporto di acqua su autobotte nelle aree dell’Ato4 Cuneo e dell’Ato6 Alessandria. Ha anche evidenziato l’importanza di programmare, adeguando e progettando nell’ottica del cambiamento climatico infrastrutture adatte a raccogliere e immagazzinare acqua piovana per usi agricoli e industriali, come si sta realizzando sullo svincolo autostradale di Biandrate/Vicolungo lungo la A4 Torino-Milano, in grado di sopportare grandi flussi di acqua in brevi tempi.

L’Assessore regionale alla Semplificazione ha commentato che è tempo di riprendere a pianificare gli invasi sui territori montani, di cui il Piemonte ha urgenza e per realizzare i quali non è necessario dover immaginare opere enormi. La soluzione potrebbe essere ragionare con i sindaci delle varie vallate per farvi nascere piccoli e medi invasi condivisi e capillari.

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