Settimo: proteste per gli abbattimenti al Giardino delle lavandaie
Le critiche e l'intervento di Legambiente hanno portato l'amministrazione a spiegare le ragioni delle recenti scelte relative all'area

I lavori di manutenzione in corso nel giardino delle Lavandaie di via Nobel a Settimo Torinese, in particolare il diradamento degli alberi dell'area verde, in questi giorni stanno facendo molto discutere i cittadini.
Giardino delle lavandaie a Settimo: proteste per gli alberi tagliati
Il giardino ha una conformazione particolare: si tratta di una piccola area verde urbana caratterizzata da una densa presenza di alberi molto ravvicinati: tigli, aceri, conifere.
Nei giorni scorsi c'è chi ha storto il naso e puntato il dito contro la scelta di abbattere alcuni alberi. "Un vero peccato - ha scritto un cittadino settimese sui social - perché una delle peculiarità di questo spazio verde è, era, quello di offrire un ombreggiamento pressoché totale, molto ricercato e gradevole nel periodo di calura estiva. Qualcuno sa il motivo dell'abbattimento e se saranno comunque rimpiazzati?".




L'intervento di Legambiente
Gli abbattimenti hanno anche attirato l'attenzione dei volontari di Legambiente che si sono recati sul posto per verificare la situazione accertando che il totale degli alberi abbattuti ammonta a 7, di cui 3 "presentano evidenti patologie sul tronco, quindi alberi, purtroppo, non più sani, e potenzialmente pericolosi per i frequentatori del parco".
Mentre gli altri 4 alberi abbattuti (Cedri Deodara) secondo il parere delle socie Silvana, perito agrario, e Rossella, esperta botanica, dopo un’attenta analisi fatta sui tronchi e sui ceppi, "non presentando evidenti segni di patologie, erano in ottima salute".
Gli alberi rimasti nel giardino pubblico, Tigli, Aceri e l’ultimo Cedro, che Legambiente auspica non vengano abbattuti in un secondo momento, da una analisi sommaria i sembrerebbero in buona salute.
Legambiente ricorda che nell’attuale situazione di crisi Climatico/Ambientale gli Alberi sono elemento essenziale per il contrasto al cambiamento climatico, per l’assorbimento di gas climalteranti, e del calore e per la produzione di ossigeno e chiede se è intenzione dell’Amministrazione comunale ripiantumare il numero necessario di giovani alberi per ripristinare da subito i servizi ecosistemici che i 7 alberi abbattuti procuravano alla salute pubblica della zona in cui dimoravano.
I volontari dell'associazione però rimarcano come "la messa a dimora di nuove pianticelle, come fatto in gran parte del raddoppio del Parco Berlinguer, a Settimo Torinese, non è sufficienti a ripristinare da subito i molti abbattimenti di alberi maturi che si stanno facendo nella nostra città". E aggiungono: "Pianticelle di circa 30 cm di altezza (raddoppio Berlinguer) sono soggette, senza cure e monitoraggi costanti, a non sopravvivere, e quelle che non muoiono ci metteranno dai 10 ai 30 anni (dipende dalla tipologia dell’Albero) a raggiungere il massimo delle loro funzioni ecosistemiche e, forse, sarà troppo tardi".
QUI l'intervento completo sulla pagina social di Legambiente.
Le spiegazioni del Comune
A entrare nel merito della questione è stata quindi l'amministrazione comunale tramite un post sulla pagina social ufficiale dell'Ente:
"Questi alberi sono stati piantati senza tener conto che, una volta cresciuti, avrebbero compromesso la fruibilità del giardino stesso. Inoltre, anche per questioni morfologiche (si tratta di una depressione del terreno) con la crescita degli alberi si è prodotta una significativa umidità che oltre a favorire la presenza di parassiti (evidenziata dall'IPLA), agevola l'insorgenza di funghi che compromettono la salute degli alberi stessi".
E la spiegazione prosegue:
"Di conseguenza la valutazione dei tecnici è stata di procedere con un diradamento selettivo che desse agli alberi autoctoni più caratterizzanti maggiori possibilità di crescere e rafforzarsi (in un contesto di giardino pubblico che deve quindi garantire la miglior fruibilità dell'area). Si è quindi proceduto a eliminare gli alberi malati (due aceri e una catalpa) e le conifere, salvaguardando le piante, come i tigli, più adatte alle condizioni climatiche del sito e dunque più durevoli. L'obiettivo era anche rendere più fruibile il giardino pubblico e l’area esterna dell’asilo Salgari".
L'amministrazione infine assicura il proprio impegno a rafforzare il patrimonio arboreo della Città: "Nei prossimi mesi, dopo le potature sulle alberate, si procederà con 150 nuove piantumazioni, che si aggiungono alle 60 già completate e alle oltre 600 programmate nell'area Cantababbio".