Istruzione

Scuola: proteste e malcontento per la fusione tra 8 Marzo e Galileo Ferraris

L'accorpamento ipotizzato rientra nel piano di revisione che dovrà essere votato in Regione; c'è anche chi si dice favorevole alla novità

Scuola: proteste e malcontento per la fusione tra 8 Marzo e Galileo Ferraris
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Sta facendo molto discutere l’ipotesi sempre più concreta di una "fusione" tra 8 Marzo e Galileo Ferraris, nell’ambito del piano di dimensionamento scolastico.

Ampio servizio sul settimanale La Nuova Periferia di martedì 17 ottobre.

La notizia e le prime reazioni

La "bomba" è stata sganciata sui gruppi social del territorio la sera di lunedì 9 ottobre, tramite un post pubblicato in anonimo che è stato prontamente rimosso nelle ore successive, quando, però, ormai, era già troppo tardi.

"Qualcuno sa cosa sta succedendo alle due scuole di Settimo?», è la domanda che è piombata su «Sei di Settimo se...», scatenando un fiume di commenti. La notizia, infatti, è quella di un accorpamento tra l'istituto Galileo Ferraris e l'8 Marzo, come conseguenza del dimensionamento scolastico varato dalla Regione Piemonte che entrerà in vigore nel 2024.

Perplessi e allarmati genitori, utenti, docenti e personale scolastico. Tranquilli e fiduciosi i dirigenti, a detta dei quali accorpare due istituti che già insistono sullo stesso cortile è quasi un'operazione naturale che non scalfisce minimamente l'offerta formativa del territorio, semmai la potenzia.

Il piano di revisione regionale

L'accorpamento ipotizzato rientra nel piano di revisione della rete scolastica che dovrà essere votato nelle prossime settimane in Regione, dopo l'approvazione di una prima delibera dello scorso luglio.

L'accorpamento avverrebbe in base a specifici coefficienti di calcolo sulla base del numero di alunni. E proprio il numero di iscritti adesso sembra far vacillare l'autonomia di 8 Marzo e Galileo Ferraris, le uniche due scuole a rischiare l'accorpamento in tutta la Città Metropolitana.

Le reazioni di docenti e personale scolastico

Sempre sui social nelle scorse ore si è animato un dibattito costruttivo e interessante, a cui ha dato avvio un quesito posto da Davide Frascella, professore del Galileo Ferraris:

"Non capisco come mai i colleghi dell'8 Marzo siano così allarmati dall'accorpamento con il Galileo Ferraris. Purtroppo tale processo è reso necessario dall'obbligo di ottemperare ad una nota del Ministero che ha deciso di unire istituti che non hanno un numero minimale di iscritti. Con questa decisione invece nascerebbe a Settimo un polo scolastico con oltre 1800 allievi e con un'offerta formativa formidabile di indirizzi che spazia dal professionale IPSIA, al professionale sociosanitario al tecnico turistico e commerciale al liceo scientifico tradizionale ed economico con la nuova variante del liceo sportivo.. Un polo in grado di attrarre allievi anche da altri paesi limitrofi. Un unico istituto che potrà raccogliere le sfide di una scuola in continua trasformazione e nelle sue diverse articolazioni dare una offerta formativa completa e di grande livello qualitativo. A me questa possibilità piace molto ed è certo più praticabile di accorpamenti problematici e logisticamente complessi con altri istituti torinesi".

La lettera del personale dell'8 Marzo

E la risposta dei colleghi dell'8 Marzo non si è fatta attendere: "Assicuro che abbiamo delle ragioni molto valide e più complesse di così" ha replicato Anna Cau che a corredo del suo intervento ha allegato la lettera inviata da docenti e personale Ata nei giorni scorsi a Regione Piemonte, Ufficio Scolastico Regionale, Città Metropolitana di Torino, Comune di Settimo Torinese e alle organizzazioni sindacali. Una lettera che in premessa fa riferimento alla delibera del del 26/09/2023 del Collegio docenti e quella del Consiglio di istituto del giorno successivo in cui si è espresso parere contrario al dimensionamento dell’I.I.S. “8 Marzo”, in entrambi i casi a maggioranza con unico voto di astensione del Dirigente Scolastico.

Nella missiva si chiede che "il progetto di dimensionamento venga rigettato, che venga chiarito lo stato di fatto del processo in atto e che si possa aprire un tavolo di confronto con i soggetti formalmente coinvolti affinché possano esplicitare le motivazioni e l’eventuale valore didattico-formativo di tale scelta, nonché ascoltare il punto di vista degli attori del processo didattico (docenti, personale scolastico, studenti e famiglie) e valutare le conseguenze di un tale provvedimento sul territorio di Settimo Torinese e comuni limitrofi".

Paola Sabini, insegnante di Inglese all'8 Marzo, ha invece risposto così in risposta al quesito del collega del Galileo Ferraris:

"Mi sento di presentare alcune osservazioni. Sostieni che il provvedimento di dimensionamento che coinvolge i nostri istituti non fa che 'ottemperare a una nota del Ministero che ha deciso di unire istituti che non hanno un numero minimale di iscritti'. Peccato che l'IIS 8 marzo i numeri li abbia eccome. E sono pure in crescita, considerando un impressionante aumento di circa 100 studenti solo nel corrente anno scolastico! Non vedere il potenziale di crescita di questo istituto, in controtendenza di fronte all'oggettivo calo demografico, sarebbe totalmente miope! Andrebbe semmai analizzato l'ammirevole sforzo di questo istituto che, anziché chiudersi con orgoglio nella torre d'avorio dei successi della sua storia, si impegna invece a comprendere le reali necessità delle studentesse e degli studenti del territorio, rispondendo con una offerta formativa innovativa e adeguata, riconosciuta dalla collettività. Infatti, a ben guardare i dati emersi durante l'ultimo incontro tra istituzioni, viene fuori che in realtà, inizialmente, l'IIS 8 marzo non era nemmeno stato considerato tra gli istituti da dimensionare! C'è da chiedersi cosa sia successo nel frattempo...

Rispondo poi all'ideale di polo formativo tratteggiato nel post. Senza polemica, ti chiedo: come è possibile che ben 1900 studenti, con bisogni, finalità e percorsi tanto diversi, possano essere accompagnati con la giusta attenzione da un'unica dirigenza?! La forza vera di un progetto educativo, a qualsiasi livello, sta nel riconoscere queste diverse esigenze e rispettarle, dando modo a ciascun istituto di offrire il meglio ai loro studenti. Noi docenti quotidianamente ci facciamo carico, con umiltà e senso del dovere, del delicato compito di riconoscere i bisogni di ciascun allievo. E la dirigenza fa la stessa cosa. Come si può pensare che lo stesso impegno da parte di una dirigenza centralizzata possa essere dedicato a fronte del raddoppiamento del numero di ragazzi e ragazze?! Sinceramente mi interrogo..."

La riflessione si fa poi più personale:

"Accanto a queste importanti istanze di ordine collettivo, mi sento di aggiungere motivi personali che mi spingono a chiedere che questo dimensionamento sia rigettato. Neovincitrice di concorso ordinario, ho avuto il privilegio di poter scegliere l'istituto di assegnazione: senza alcun dubbio, ho scelto l'8 Marzo, un'ottima scuola, che mi avrebbe permesso di insegnare letteratura inglese. Oggi questa mia ambizione è destinata a crollare a causa del dimensionamento, e non posso fare a meno di pensare che tanto valeva non impegnarmi così tanto per posizionarmi in alto in graduatoria di concorso se alla fine, di fatto, il mio diritto di scelta sarebbe stato comunque disatteso. Mi sento delusa e fortemente ingannata dalle istituzioni. E mi chiedo: il desiderio dei docenti di poter offrire al meglio le competenze in cui si sentono più forti non ha dunque alcun valore? Se proprio di dimensionamento si deve parlare, non sarebbe più sensato procedere con istituti di dimensioni molto più esigue? E aggiungo: non sarebbe più ragionevole procedere considerando le diverse tipologie di istituto e le loro intrinseche finalità formative?".

La dirigente del Galileo Ferraris

Nel dibattito social si è inserita anche Cristina Reinero, dirigente scolastico del Galileo Ferraris: "Vorrei solo puntualizzare che la proposta di fusione dei due istituti risale, come ben sapete, al febbraio '23 quando Città Metropolitana, in un incontro pubblico ha informato tutti del suoi piani riguardo ai dimensionamenti richiesti. Sono stata poi chiamata a un incontro con il dirigente scolastico del vostro istituto (che ero sempre io) nel marzo '23. In quell'incontro mi dissero che ci sarebbe stata la fusione e mi hanno detto quali erano i passi burocratici che sarebbero seguiti. Questa informazione vi è stata data da me personalmente sia in collegio, sia in consiglio. Solo per dovere di cronaca. Quanto al suo sogno... non capisco perché non debba più avverarsi. Un giorno potrà passare al liceo...".

La dirigente Reinero aveva espresso un concetto analogo anche sulle pagine de La Nuova Periferia: "Settimo neanche per un istante rischia di perdere le scuole. Anzi, con questa operazione consolida la presenza delle scuole superiori del territorio".

L'incontro di venerdì 20

Alla luce di quanto emerso e richiesto dal corpo docenti dell'8 Marzo, a questo punto, non resta che aspettare risposte e delucidazioni da Città Metropolitana.

La data «X» potrebbe essere già il primo pomeriggio di questo venerdì 20 ottobre quando Città Metropolitana, ente a cui è affidata la gestione dei due istituti secondari di secondo grado del territorio, inizierà a chiarire i contorni della vicenda. «Ci sarà un incontro venerdì in cui chiariamo a tutti le motivazioni che hanno portato al dimensionamento scolastico di 8 marzo e Galileo Ferraris», fa sapere Caterina Greco, consigliera delegata di Città Metropolitana, interpellata da La Nuova Periferia.

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