Il caso

Sciolze, monta la protesta per la proroga della riapertura del ponte: Comune e opposizione chiedono risposte

Il sindaco Moncalvo scrive alla Città Metropolitana denunciando incongruenze nelle ordinanze e date poco credibili; anche il consigliere Luca Bannò sollecita chiarimenti

Sciolze, monta la protesta per la proroga della riapertura del ponte: Comune e opposizione chiedono risposte

La proroga della chiusura del ponte sulla Strada Provinciale 98 di Marentino, nel tratto tra il km 0+800 e il km 0+900, continua a sollevare tensioni a Sciolze.

Sciolze, monta la protesta per la proroga della riapertura del ponte

Dopo l’annuncio della Città Metropolitana di Torino, che ha spostato la riapertura al 9 dicembre citando imprevisti tecnici e basse temperature, sono arrivate le prime reazioni ufficiali.

In una comunicazione protocollata e indirizzata al vicesindaco metropolitano e ai responsabili del cantiere, il sindaco Vittorio Moncalvo evidenzia quelle che definisce “notevoli incongruenze di calendario”.

Il primo cittadino richiama infatti un susseguirsi di ordinanze con date diverse e modalità di apertura mai chiarite:

l’ordinanza n. 471 del 6 agosto prevedeva senso unico alternato dal 18 agosto al 29 novembre;

l’ordinanza n. 1055 del 25 novembre, invece, spostava la riapertura al 9 dicembre, con proroga totale della chiusura.

Moncalvo ricorda inoltre che durante un sopralluogo del 23 ottobre, il Comune aveva proposto di mantenere almeno il senso unico alternato, garantendo la sicurezza del cantiere con barriere e limitazioni di ingombro. La soluzione, però, era stata respinta dal responsabile della sicurezza del cantiere.

La situazione si è ulteriormente complicata con comunicazioni discordanti: i cartelli stradali riportano l’apertura il 5 dicembre, mentre l’ordinanza ufficiale parla del 9. Una data che, evidenzia Moncalvo, appare “poco verosimile” vista la presenza del weekend del 6-7 dicembre e della festività dell’8 dicembre, con alta probabilità di cantiere fermo.

Il sindaco chiede dunque una data certa di riapertura, totale o a senso unico alternato, e avverte:

«Nel caso in cui il 9 dicembre la strada non sarà aperta, verrà chiesto formalmente un incontro pubblico in prossimità del ponte».

Anche l’opposizione incalza

La tensione non arriva solo dalla maggioranza. Anche il consigliere di minoranza Luca Bannò, architetto di professione, ha inviato a Città Metropolitana una richiesta di chiarimenti formali.

Nel documento, Bannò sottolinea come — pur comprendendo l’intervento — i tempi risultino “eccessivamente prolungati” e la motivazione legata alle basse temperature “non appaia pienamente fondata” alla luce delle tecnologie oggi impiegate in contesti climatici più rigidi.

Il consigliere chiede: Una relazione tecnica dettagliata sulle ragioni della proroga; un cronoprogramma aggiornato e una data certa per la fine dei lavori; misure urgenti per migliorare la sicurezza della strada comunale attualmente utilizzata come deviazione; la possibilità di una riapertura parziale, regolata da semaforo o senso unico alternato, se le condizioni strutturali lo consentono.

Secondo Bannò, il prolungamento dell’interdizione ha già causato gravi disagi alla popolazione, con aumenti di traffico sulla viabilità alternativa, tratto stretto e inadatto a sostenere il flusso e numerosi incidenti registrati nelle ultime settimane.

Tra residenti e attività della zona cresce il malcontento: il ponte rappresenta l’asse principale di collegamento e la deviazione imposta sta rallentando trasporti quotidiani, servizi e mobilità locale.