Dibattito

Riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali: i sindaci di Castiglione e San Raffaele dicono "no" alla disobbedienza

Le opinioni dei primi cittadini della Collina, tra chi invita al rispetto delle istituzioni e chi è pronto a manifestare

Riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali: i sindaci di Castiglione e San Raffaele dicono "no" alla disobbedienza
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Una questione, quella relativa al riconoscimento anagrafico dei figli delle coppie omogenitoriali, che tocca diverse sensibilità. E oltre all’aspetto puramente di carattere legislativo va a coinvolgere anche la sfera umana e valoriale. Un argomento rispetto al quale è intervenuta anche l’Unione Europea, ribadendo l’obbligo del riconoscimento per gli Stati Membri. Indicazioni questa, rispetto alla quale l’Italia si è differenziata e che sta coinvolgendo in maniera diretta soprattutto i sindaci.

Mentre le sindaca di Settimo Elena Piastra e quella di San Mauro Torinese Giulia Guazzora si sono schierate totalmente a favore delle cosiddette famiglie arcobaleno, dicendosi pronte a disobbedire rispetto alle indicazioni del Governo centrale, i sindaci della Collina si mostrano più prudenti.

Lovera: "Disobbedire non è un buon esempio"

Il primo cittadino di Castiglione Loris Lovera pone l’accento sull’opportunità, da parte degli stessi sindaci, di far sentire la propria voce nelle sedi istituzionali più opportune: "Personalmente - sottolinea - ritengo che disobbedire non sia un buon esempio da parte di un amministratore. L'organo legislativo esiste, occorre portare le proprie istanze presso le sedi corrette, anche tramite le associazioni che ci rappresentano come Anci per esempio. Siamo in una democrazia, con delle sedi specifiche per i vari poteri e per le varie discussioni legislative e non attenersi alle leggi credo sia un cattivo esempio da parte di chi rappresenta le istituzioni. Noi non avremo problemi a registrarli quando le leggi e le linee guida saranno così definite".

Mantelli: "Il rispetto delle normative è la base"

Aperto ad accogliere il riconoscimento anagrafico il primo cittadino di San Raffaele Cimena Ettore Mantelli: "Non avrei alcun problema in questo senso - sottolinea -. Ma da sindaco e quindi da rappresentante delle Istituzioni, devo dire che non sono d’accordo con la “disobbedienza”. Siamo noi infatti a dover dare per primi il buon esempio. Bisogna far sentire le proprie istanze nelle sedi deputate a queste, ma poi il rispetto delle normative deve comunque essere alla base delle decisioni che vengono prese".

Cugini: "Sono per il riconoscimento e pronto a manifestare"

Sposa invece la linea già espressa la scorsa settimana da Piastra e Guazzora, il collega di Gassino Paolo Cugini, profondamente convinto dell’opportunità di dire «sì» al riconoscimento. "E’ opportuno tutelare al massimo il bambino - puntualizza Cugini -. Lo Stato non vuole legiferare in materia ribaltando dunque tutta la questione sull’ufficiale dell’anagrafe. Quello che manca è una vera e propria disciplina amministrativa. Da parte mia io sono per il riconoscimento e sto con il sindaco Lo Russo. Se a maggio sarà organizzata una manifestazione e avrò l’opportunità di andarci, certamente ci sarò".

Rosso: "Il riconoscimento dei bambini è un atto dovuto"

Al centro dell’attenzione per il sindaco di Rivalba Davide Rosso dovrebbe essere soprattutto il bene del bambino. "Un discorso così importante - spiega il primo cittadino collinare - non dovrebbe essere oggetto di contrapposizioni di carattere politico. Il riconoscimento dei bambini che vivono all’interno di un nucleo consolidato dovrebbe essere un atto dovuto, ma c’è comunque da considerare il fatto che ogni situazione dovrebbe essere valutata di per sé. L’obiettivo primario che dovrebbe essere preso in considerazione da parte di tutti, infatti, è la crescita serena del bambino. Non è che una coppia tradizionale è sempre garanzia di successo. L’obiettivo da raggiungere non deve essere quello di soddisfare la volontà degli adulti, ma di considerare la serenità dei bambini". Chiude il primo cittadino rivalbese: "Non è detto poi che una coppia tradizionale debba essere per forza garanzia di successo".

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