Rapiti due piccoli di cigno: "Riportateli prima che muoiano"
Da qualche giorno dall’area verde di via Costituzione sono spariti due cuccioli e alcune uova

Un episodio «gravissimo». Così definisce Nadia Martin, presidente dell’associazione «In Punta di Coda» quanto accaduto nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 maggio tra gli spazi verde del parco «Oasi della Speranza» di Settimo. E purtroppo pare non si tratti del primo caso di questo genere.
Gesto ignobile
Un’area, quella compresa tra via Costituzione e via Torino, che tanti conoscono come il «laghetto dei cigni».
E’ proprio due piccoli di cigno sono le «vittime» di quella che a tutti gli effetti appare come una sottrazione di animale. «Questa notte sono stati rubati due cuccioli di cigno - si legge nel post di denuncia che l’associazione ha affidato a numerose pagine e gruppi Facebook dedicati al territorio. Questa è sottrazione di fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato».
Ma chi può aver pensato di sottrarre dall’Oasi della Speranza due cuccioli di cigno di pochi giorni di vita? Per un gioco o, come ha ipotizzato qualche utente sui social, per rivenderli?
«Chi compie sottrazione di fauna selvatica - aggiungono dall’associazione - si rende colpevole anche di maltrattamento di animali, reato punito severamente dalla Legge».
Di fronte a un episodio che, appunto, l’associazione definisce «gravissimo», ai carabinieri della Tenenza di via Regio Parco è stata presentata una regolare denuncia. A mancare all’appello, secondo la denuncia che è stata presentata nella mattinata di sabato 27, oltre ai due cuccioli di cigno, mancherebbero anche tre uova circa.
La notizia della sparizione dei cuccioli e delle uova ha provocato un certo sgomento tra gli utenti del parco, soprattutto tra chi si prende cura dell’area verde e tra i tanti residenti che frequentano il parco insieme ai propri bambini. Del resto quei cigni sono un vero e proprio «marchio» distintivo della storica area verde di via Costituzione.
Le indagini dei carabinieri sono state avviate, ma nella zona e in particolare del parco non ci sarebbero impianti di videosorveglianza utili ad aiutare gli investigatori nella ricostruzione di quanto accaduto
«Stiamo parlando di un reato che viene commesso contro la fauna selvatica - sottolinea la presidente dell’associazione animalista In Punta di Coda -, che è patrimonio indisponibile dello Stato». «Se qualcuno avesse informazioni utili in merito a quanto accaduto può avvisare la Polizia locale o i carabinieri di Settimo - conclude la nota dell’associazione -. Ci auguriamo che chi li ha prelevati, per non incorrere nei reati di cui abbiamo parlato sopra, riporti subito i cuccioli e le uova in loco prima che questi poveri animali muoiano».