Raccolta differenziata: a Gassino va sempre peggio
Negli ultimi cinque anni è passata da 59,43 a 54,81 per cento
Nonostante le mobilitazioni in difesa dell’ambiente e del clima, ed il fiorire di attività spontanee di plogging (promosso a Gassino dai volontari di «Ognuno prenda un rifiuto»), sulla raccolta differenziata ancora c’è molto da lavorare. Dal 2017 al 2022 la percentuale di rifiuti inviati al riciclo, che in linea teorica dovrebbe aumentare annualmente, è scesa da 59,43% a 54,81% (Fonte: setaspa.com/dati-raccolta).
Il report
Sono i report annuali di Seta Spa, incaricata della raccolta e smaltimento rifiuti nei comuni del Consorzio di Bacino 16, a fotografare l’atteggiamento poco virtuoso dei cittadini.
Nel 2017 la quantità di spazzatura inviata all’incenerimento era 1.214.735 chili, mentre di quella destinata al riciclo 1.779.592 chili. Circa il 60% dei prodotti di scarto (principalmente organico, vetro e metalli, carta e plastica nell’ordine), dopo le opportune lavorazioni godeva dunque di una nuova vita. Nel giro di cinque anni, tuttavia, i rifiuti spediti all’inceneritore sono saliti a 1.426.693 chili, mentre quelli riciclati sono diminuiti a 1.730.643. Solo più il 54% dei questi, insomma, viene riciclato.
La decrescita, va detto, non è stata costante. Durante la pandemia, complice una maggiore permanenza tra le mura domestiche, i gassinesi si sono dati da fare a differenziare. Nel 2020 la percentuale di prodotti inviati al riciclo si è attestata per l’ultima volta al 59,30%.
Dal 2021 è prima diminuita al 57,40% e poi al 54,81% nel 2022, il dato più basso del quinquennio. E’ cresciuta oltretutto l’immondizia prodotta, da 2,9 milioni di chili nel 2017 a 3,1 nel 2022. Un altro mondo, come declamano gli attivisti durante le manifestazioni, quindi, è davvero possibile?
"I cittadini si aspettavano dei risparmi che non ci sono stati"
Secondo l’assessore all’Ambiente Andrea Morelli l’impasse è il crescente costo della Tari. «Ha ragione il consigliere della Lega Contran: i cittadini si aspettavano, con la differenziata, risparmi in bolletta. Non percependoli non sono invogliati a farla correttamente» afferma.
Un problema anche culturale, su cui le singole amministrazioni hanno poco margine d’intervento. «Possiamo solo informare di più e meglio i cittadini. Spiegando loro che la differenziata, oltre a ridurre lo spreco di risorse, è anche più conveniente dell’incenerimento».