San Mauro Torinese

Piscina: il vecchio gestore deve al Comune 360mila euro ma ne pagherà 36mila

La polemica è scoppiata in seguito alla pubblicazione della delibera di Giunta in cui si rendevano note le cifre

Piscina: il vecchio gestore deve al Comune 360mila euro ma ne pagherà 36mila
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Mentre cresce l’attesa per l’apertura dell’unica offerta pervenuta al bando di affidamento della piscina di piazza Gramsci, dal passato dell’impianto natatorio tornano vecchi fantasmi.

Il contenzioso

Si è conclusa infatti, e in termini tutt’altro che favorevoli per il Comune di San Mauro, la diatriba legale con la Sporting, la cui gestione fallì in epoca Dall'olio segnando il tracollo della vasca di via del Porto. La società in questione, pur avendo maturato nei confronti del Comune un debito di oltre 360mila euro, ne corrisponderà appena 30mila, cioè poco più dell’8%.

Il magro introito è messo nero su bianco nella delibera di Giunta numero 226 del 17 luglio 2023, pubblicata qualche giorno fa sul sito istituzionale. Atto che riassume, in primis, la cronostoria della vicenda. La firma del contratto di concessione il 28 giugno 2006, si legge nel testo del documento, «affidava ad un’Associazione temporanea di imprese la progettazione e l’esecuzione dei “lavori di completamento e della gestione della piscina comunale denominata Gramsci” con diritto di superficie a favore della concessionaria per tutta la durata della concessione medesima. Dopo la realizzazione dei lavori oggetto di concessione, la società Sporting San Mauro subentrava nel suddetto contratto».

La sentenza

Il tutto è divenuto poi «oggetto di contenzioso tra le parti, recentemente definito dalla sentenza della Corte d’Appello di Torino, sezione V, del 6/12/2022, numero 1273. Più precisamente, la suddetta sentenza condannava la società Sporting in favore del Comune al pagamento della somma di euro 363.943,64», oltre ad interessi e spese processuali.

Nonostante i ripetuti solleciti, tuttavia, la Sporting non ha mai corrisposto tale cifra perché ormai in liquidazione. E solo a seguito di un’ulteriore mediazione legale, in ragione della «documentata l’incapienza del soggetto debitore accertata attraverso la consultazione di tutte le banche dati a disposizione del Comune, tale da rendere infruttuosa ogni operazione di esecuzione forzata volta al recupero coattivo della somma per cui la controparte è stata condannata dalla Corte di Appello», l’Amministrazione ha accettato di incassare soltanto 30mila euro da Sporting. «Non possiamo dirci soddisfatti, ma non c’era alternativa» dichiara l’assessora allo Sport Daisy Miatton. «Dato il fallimento e la tipologia di società non avremmo potuto incassare di più, neppure proseguendo nell’azione legale. Sia l’analisi della dirigente che il parere legale hanno consigliato questa soluzione».

Intanto prosegue anche la mediazione legale con gli attuali gestori, la società Torino 81, riguardante una serie di lavori per i quali chiedono un riconoscimento economico da parte del Comune. Mentre il 28 di agosto si riunirà la commissione che dovrà occuparsi dell’affidamento pluriennale dell’impianto sportivo di piazza Gramsci, al quale si è candidato una sola società. Oltre ad una verifica sui documenti presentati dai proponenti, ai quali è stata richiesta un’integrazione, la commissione avrà soprattutto il compito di vagliare il contenuto e la bontà della loro proposta di gestione, aprendo la fatidica busta contenente l’offerta-tecnico economica.

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