Petizione per chiedere di salvare l'ospedale di Settimo
Al momento sono quasi 500 le firme raccolte contro la messa in vendita della struttura
Sono quasi 500 le firme finora raccolte su Change.org per chiedere che venga sospesa la vendita della struttura, all'incanto il 17 maggio con base d'asta di 50 milioni di euro.
E' intitolata "Salviamo l’Ospedale Civico di Settimo Torinese" la petizione online promossa dal comitato omonimo e pubblicata dall'ex sindaco di Settimo Aldo Corgiat.
Il testo:
"Da oltre un anno la Regione Piemonte, le ASL e il Comune di Settimo hanno deciso di liquidare la società a controllo pubblico, che gestiva l’Ospedale di riabilitazione e continuità assistenziale di Settimo Torinese. Per farlo hanno deciso di metterlo all’asta il 17 di maggio per 50 milioni di Euro: il doppio del valore di perizia. Si perdono in questo modo le necessarie garanzie di qualità del progetto sanitario per i malati e le persone più fragili e bisognose e di salvaguardia dei posti di lavoro. Noi diciamo NO".
In quasi 15 anni di attività, si ricorda nella petizione, l’ospedale di Settimo è stato utilizzato da circa 30 mila pazienti di cui più di 20 mila residenti a Settimo Torinese e Comuni limitrofi totalmente privi di posti letto sanitari.
"Senza ospedale - prosegue il documento on line - di migliaia di anziani, di persone bisognose di cure, di famiglie già costrette a farsi carico di servizi che dovrebbero essere a carico del Servizio Sanitario Regionale verrebbero lasciate totalmente sole nel momento di maggior bisogno, in molti casi costrette a ricorrere al Pronto Soccorso e ad Ospedali per patologie acute sempre più intasati ed insufficienti ad assicurare livelli di assistenza adeguati".
Quindi l'appello
"Chiediamo al Presidente della Regione Piemonte, ai Direttori Generali dell’ASL TO4, e dell’ASL Città di Torino e alla Sindaca della Città di Settimo Torinese, in qualità di Soci o garanti della Società SAAPA in liquidazione, di sospendere l’asta pubblica per la vendita dell’Ospedale Civico di Settimo. Chiediamo ai liquidatori di prendere atto della volontà popolare espressa con le migliaia di firme che stiamo raccogliendo affinché si adottino procedure di liquidazione che consentano:
- una reale garanzia di continuità e rilancio del progetto di sanità pubblica che era alla base della gestione dell’Ospedale Civico;
- l’aggiudicazione, tramite gara, al progetto (anche in partenariato pubblico - privato) che meglio interpreta ed organizza una efficace risposta ai bisogni socio sanitari del territorio;
- l’inserimento di una clausola di salvaguardia obbligatoria per tutti i lavoratori in servizio con l’applicazione del contratto di lavoro per la sanità.
"Chiediamo agli Organi di vigilanza preposti controlli stringenti - concludono dal Comitato - ora e in futuro, affinché siano garantiti gli standard di assistenza regionali che una struttura sanitaria accreditata deve avere".