La richiesta

"Perché qui a Settimo non possiamo avere una sezione Primavera?"

La sindaca: "In questo momento non abbiamo gli spazi adatti ma l'obiettivo di attivare il servizio c'è"

"Perché qui a Settimo non possiamo avere una sezione Primavera?"
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Una domanda posta da una cittadina settimese sul profilo social della sindaca Elena Piastra ha sollevato la questione, di interesse per diverse famiglie della città: "Perché solo a Settimo Torinese è impossibile aprire una sezione primavera per i bambini nati nel 2021?".

Di cosa si tratta

Le sezioni primavera accolgono i bambini che compiono i 24 mesi tra il 1° gennaio e il 31 dicembre dell'anno scolastico di riferimento (mentre i bambini che compiono i 24 mesi tra il 1° settembre e il 31 dicembre possono cominciare a frequentare solo dopo il compimento dei due anni). Come è spiegato sul sito "Nostro figlio" si tratta di un servizio nato come progetto sperimentale, dedicato ai bambini tra i 24 e i 36 mesi, che si configura come un mezzo di collegamento tra il nido e la scuola d'infanzia.

Anche detta sezione sperimentale aggregata alla scuola d'infanzia e ai nidi di infanzia, la sezione primavera è uno speciale percorso educativo che è stato istituito con la legge 27 dicembre 2006, n. 296 articolo 1 comma 630 e inserito nel sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni. Si tratta di un servizio previsto e finanziato in parte dallo Stato, gestito attraverso intese con le Regioni in cooperazione con i Comuni.

Tra i suoi obiettivi, come sottolineano i sindacati, c'è quello «di avversare gli anticipi e di assicurare ai bambini tra i due e tre anni di frequentare un contesto educativo adatto a loro e non costoso per le famiglie», ma anche quello di agevolare le famiglie che non trovano posto al nido, o di offrire una possibilità educativa in quei luoghi in cui non esistono nidi di infanzia.

A Settimo mancano gli spazi

Perché quindi a Settimo questo servizio non è presente? La risposta è arrivata proprio dalla sindaca Piastra, che ha spiegato: "Non è impossibile e di certo riusciremo ad aprirla in futuro. Il problema in questo momento è che non abbiamo spazi adatti. Avevamo ipotizzato, partendo dai numeri dei nati e degli iscritti degli scorsi anni, che quest'anno avremmo perso una sezione infanzia in città e, su questa ipotesi, avevamo previsto i lavori necessari per adeguare la sezione normale alla primavera (ha obblighi dimensionali e tecnici diversi) e preparato le risorse necessarie a bilancio. Le cose, a graduatoria provvisoria, poi confermata dalla definitiva, sono andate diversamente perché tutte le sezioni "normali" presenti in città sono state confermate".

"Chiudere una sezione normale - aggiunge quindi Piastra - per aprire una primavera sarebbe un problema, tra le altre cose, perché il personale statale della sezione normale si troverebbe senza lavoro (la sezione primavera prevede educatori del Comune, anche con il sostegno di contributi regionali e nazionali). Per questo non siamo riusciti, ancora, ad aprirla quest'anno, ma l'obiettivo c'è e ci riusciremo".
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