Per la Yesmoke di Settimo si parla di chiusura
Stando a quanto trapelato i lavoratori avrebbero ricevuto l'annuncio di cassa integrazione ma a oggi non ci sono conferme ufficiali
E’ stata una doccia fredda. La notizia, qualche giorno fa è trapelata durante una commissione consiliare che vedeva come punti all'ordine del giorno gli aggiornamenti sulla vicenda di Mondo Convenienza e sulla cancellazione del reddito di cittadinanza.
Lo racconta il settimanale La Nuova Periferia in edicola da oggi, martedì 10 ottobre.
La notizia
Durante l’ultima commissione consiliare trasmessa in streaming sul sito istituzionale del Comune lo scorso 5 ottobre si è fatto riferimento a un’altra importante questione che riguarda la situazione occupazionale sul territorio settimese e precisamente la Yesmoke, ultima fabbrica di sigarette italiane rimasta sul territorio nazionale, fondata dai fratelli Carlo e Gianpaolo Messina e poi acquisita tra il 2018 e il 2019 dalla Swiss Merchat Corporation, attraverso la società Tuxedo.
E' emerso che i 27 lavoratori attualmente in forza all’interno dello stabilimento settimese avrebbero ricevuto un annuncio di cassa integrazione per 12 mesi. La causa? «Per cessazione di attività». Così si vocifera.
La Nuova Periferia di Settimo nei giorni scorsi si è messa in contatto con la sede centrale della società, a Lugano. Ma senza purtroppo ottenere ulteriori spiegazioni. E neanche il Comune di Settimo sembra saperne molto di più. «Neanche mai i sindacati ci hanno mai parlato di una situazione di questo genere - ha sottolineato l’assessore al lavoro per il Comune di Settimo Daniele Volpatto -. L’abbiamo scoperto soltanto nei giorni scorsi dopo un confronto con l’Agenzia Piemonte Lavoro».
Le prime reazioni
La notizia naturalmente ha suscitato già le prime reazioni tra cittadini e rappresentanti politici. Questa la nota diramata ad esempio dal neonato comitato "Difendi Settimo" di cui si è fatto portavoce nei giorni scorsi il consigliere Antonio Borrini:
Il comitato apprende della chiusura della fabbrica di sigarette Yesmoke che dava lavoro a 27 persone, per lo più cittadini di Settimo. Le dinamiche societarie sono al di fuori del nostro perimetro di influenza, quindi non entriamo nel merito ma ci preme comunicare la nostra solidarietà e disponibilità ai lavoratori rimasti senza impiego. Lascia un po' perplessi la tempistica di presa di coscienza e risposta delle istituzioni a una crisi di questa portata.
Forti perplessità sono state espresse anche da Arnaldo Cirillo, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale a Settimo: "Non voglio fare il complottista ma io una cosa del genere non l’ho mai vista. Ho fatto il sindacalista anche io ma i lavoratori all’epoca delle precedenti vicende si erano fatti sentire. Avevano interpellato il Comune, c’erano state manifestazioni e presidi a difesa dell’azienda. Non è veramente mai successa una cosa del genere e non so come spiegarla, mi fa persino strano che il Comune non sia stato minimamente interessato da una vicenda di questo genere».
Il fallimento nel 2016
Non è la prima volta che incertezza e preoccupazione aleggiano sul futuro dell'azienda ma a stupire in effetti in questo caso è la scarsità di notizie certe.
L'attenzione era stata molto alta nel 2016 dopo che la sezione fallimentare del Tribunale di Ivrea decretò il fallimento della Srl. In quell'occasione la Regione Piemonte convocò un tavolo di incontro urgente per fare il punto sul destino dell’azienda di sigarette.
L’obiettivo era quello di garantire un futuro produttivo e occupazionale alla Yesmoke che all'epoca occupava 57 dipendenti.
Fu poi la «Swiss Merchant Corporation», con sede a Lugano in Svizzera, ad aggiudicarsi la gestione dell’azienda. Da lì a poco riprese la produzione e le "bionde Made in Settimo" tornarono nelle tabaccherie italiane.