San Mauro Torinese

Parcheggi rosa riservati a giovani mamme e donne in gravidanza: ecco la novità

Lo scorso 22 luglio l’Amministrazione ha presentato domanda per accedere a contributi utili a realizzare gli stalli

Parcheggi rosa riservati  a giovani mamme e donne  in gravidanza: ecco la novità
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Parcheggi rosa riservati a giovani mamme e donne in gravidanza: ecco la novità.

Parcheggi rosa

La Città delle Fragole potrebbe essere tra le prime in Italia a realizzare gli «stalli rosa» secondo le indicazioni della normativa.

La domanda

Lo scorso 22 luglio l’Amministrazione ha presentato domanda per accedere a contributi utili a realizzare gli stalli riservati alle donne in gravidanza e alle famiglie con bambini piccoli, muovendo finalmente i primi passi verso misure di welfare al femminile (argomento fino ad ora solo decantato ma non ancora toccato). Tali posteggi, tuttavia, fino a quest’anno non godevano di una precisa regolamentazione. Sebbene alcuni Comuni già siano dotati di posteggi rosa il legislatore non ne aveva mai avallato giuridicamente la creazione. Almeno fino all’anno scorso, quando con la legge 156/2021 ne sono state regolamentate le modalità di creazione, laciando però per un certo periodo la delimitazione di questi spazi alla «libera interpretazione» dei vari Comuni. Il 7 aprile 2022, poi, un decreto il Ministero delle Infrastrutture ha finalmente fornito le indicazioni per realizzare la segnaletica verticale e orizzontale degli stalli rosa.

La nuova normativa

La norma stabilisce che la segnaletica a terra dovrà essere di colore giallo, simile insomma agli stalli destinati ai disabili oppure al carico e scarico merci, e che solo il simbolo da tracciare all’interno del posteggio e la segnaletica verticale potranno essere rosa. Dunque tutti quei comuni che li hanno realizzati «a braccio» anni fa (Settimo compreso) potrebbero ora doverli rifare.
La normativa introduce inoltre un’altra novità. Per permettere alle Forze dell’Ordine di verificare se chi occupa lo stallo rosa ne ha legittimamente diritto, e cioè se si tratta davvero di una donna incinta o di una famiglia con bambini al di sotto dei due anni, l’auto dovrà esporre un apposito contrassegno. Un tagliando simile, anche in questo caso, a quello dei portatori di handicap.
Anche San Mauro dovrà seguire questa trafila, se si aggiudicherà il contributo per la realizzazione degli stalli. La domanda è stata presentata a fine luglio sull’apposito portale, e dal momento che il Comune ha meno di 20 mila abitanti potrebbe ottenere un massimo di 6 mila euro per la realizzazione di 12 stalli. La Giunta, attraverso un’ordinanza, ha anche già individuato i luoghi in cui realizzarli: uno in piazza Europa, uno in piazza Gramsci, quattro o cinque accanto agli studi medici, lo stesso numero davanti alle scuole dell’infanzia, 4 alle elementari e uno in zona cimitero.

Welfare e donne: non solo stalli rosa

In parallelo l’Amministrazione sta perseguendo altre misure in sostegno per donne. Ha ottenuto per esempio 114 mila euro dal bando Equilibri, strutturato insieme ad Unione Net e dedicato al reinserimento delle vittime di violenza. Ed è in attesa di conoscere l’esito di una linea di credito da 8.500 euro per l’estensione dell’orario dell’asilo nido.
Oltre ad intercettare bandi, comunque, è stato fatto poco altro e molte iniziative rimangono per adesso solo desideri o ipotesi. «L’imprinting che vogliamo continuare a dare alla nostra Amministrazione è quello di sostenere i diritti ed i servizi per le donne. In questo senso vorremmo incrementare la collaborazione con lo sportello antiviolenza, creare la “Stanza Rosa” per le vittime di violenza nella sede della Polizia Locale, attivare un tavolo dedicato insieme alle Forze dell’Ordine e proseguire la cooperazione con il Gruppo Abele, che gestisce una struttura protetta – fa il punto la sindaca Giulia Guazzora –. Ho incontrato poi un’agenzia interinale di San Mauro, per attivare una collaborazione volta a favorire il lavoro, la ricollocazione e la formazione in ambito femminile. Insieme abbiamo pensato di attivare, in ottobre, momenti formativi e dei corsi. Infine – prosegue – ci stiamo muovendo in co-progettazione con Fondazione Bnl per il recupero di uno stabile in via Toscana, all’interno del quale creare un presidio che si occupi delle fragilità al femminile».
Rimane, per ora, un miraggio distante anche l’aperura di un consultorio locale. Il Pd di San Mauro aveva presentato una mozione sulla questione, chiedendo alla Regione Piemonte di ampliare la rete di consultori e di tutelare il diritto all’aborto. Da allora, però, nulla si è mosso. «C’è un ottimo ambulatorio ginecologico all’Asl di via Speranza – conclude la sindaca –. Ma coglierò l’opportunità per spronare l’azienda sanitaria locale ad aprire anche un consultorio».

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