Il caso

Ospedale di Settimo: lavoratori in stato di agitazione, chiesto l’intervento del Prefetto

Sindacati contro il cambio appalto: "Non vengono rispettati i diritti dei lavoratori"

Ospedale di Settimo: lavoratori in stato di agitazione, chiesto l’intervento del Prefetto
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Non c’è pace per l’ospedale di Settimo Torinese. Nonostante la recente approvazione, da parte della Regione Piemonte, dei 15 milioni di euro necessari per acquisire la struttura nel patrimonio pubblico, cresce la tensione attorno al futuro dei lavoratori.

Ospedale di Settimo: lavoratori in stato di agitazione

Nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali Cgil e Uil hanno dichiarato lo stato di agitazione sindacale e hanno chiesto ufficialmente la convocazione di un incontro in Prefettura. Alla base della mobilitazione ci sono i ritardi nei pagamenti degli stipendi – la mensilità di maggio è stata corrisposta solo la scorsa settimana – e, soprattutto, le condizioni previste dal contratto di lavoro nella gara d’appalto appena aggiudicata.

A vincerla è stata la cooperativa Il Quadrifoglio, che dovrebbe subentrare all’attuale gestore Gruppo San Michele a partire da metà luglio. Ma proprio su questo passaggio si concentrano le critiche dei sindacati, che denunciano il mancato riconoscimento delle attuali condizioni economiche e normative ai dipendenti. Secondo le sigle sindacali, il cambio d’appalto sarebbe avvenuto “al massimo ribasso”, penalizzando lavoratrici e lavoratori in servizio.

Nel frattempo, Saapa, la società proprietaria dell’ospedale, ha precisato di non avere responsabilità dirette nei ritardi dei pagamenti, sottolineando che buona parte del personale è alle dipendenze del gestore dei servizi, cioè il Gruppo San Michele.

Questa settimana è previsto un tavolo di confronto tra Regione Piemonte, Asl To4, Saapa e i soci pubblici, tra cui il Comune di Settimo, che ha chiesto la convocazione urgente dell’assemblea per fare chiarezza su gestione e tutele.

Tutti i dettagli, le dichiarazioni dei protagonisti e l’analisi completa della situazione sono sul numero de La Nuova Periferia in edicola da martedì 2 luglio 2025.