Prosegue il dibattito attorno al caso dell’Ospedale di Settimo Torinese, travolto dal polverone giudiziario che coinvolge l’Asl To4 e i suoi 38 indagati
Ospedale di Settimo, la rabbia dei lavoratori
Dopo le prese di posizione delle istituzioni e delle sigle sindacali, arriva ora un intervento durissimo da parte dell’Associazione Lavoratori Sanità Socio Sanitarie e Assistenza alla Persona (ALSSAP), che rappresenta circa il 20% dei dipendenti della struttura settimese.
L’indagine fa riferimento a episodi avvenuti tra il 2021 e il 2024. Tutto era cominciato con un sopralluogo della Guardia di Finanza nella sede Asl di Chivasso, dove erano stati acquisiti documenti relativi ad appalti e nomine sospette. Da lì, il quadro si è via via ampliato, portando alla luce anche casi di assenteismo, concorsi truccati e presunti maltrattamenti nei confronti dei pazienti.
Va infatti ricordato che l’indagine fa riferimento a episodi di truffa, corruzione, turbativa d’asta, esercizio abusivo della professione ma anche di maltrattamenti ai danni dei pazienti del nosocomio settimese, soprattutto durante i turni notturni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, alcuni pazienti sarebbero stati lasciati soli, sedati o non adeguatamente assistiti dal personale sanitario.
«Sosteniamo i lavoratori che, oltre ai pazienti, sono coloro che pagheranno questa vergogna» scrive nel comunicato il segretario Agostino Valenti. «Pagheranno per la fiducia che avevano riposto in chi doveva garantire il loro operato e la loro dignità. Ricostruire per loro il senso e la consapevolezza del lavoro che svolgono sarà il futuro di una sanità migliore».
Il sindacato parla di “grave danno all’immagine pubblica e alla fiducia dei cittadini”, e denuncia un sistema sanitario “malato e consolidato”, in cui la sanità pubblica viene progressivamente erosa dai “poteri forti” e dagli interessi del privato.
«I 38 se la caveranno – si legge nel documento – perché il sistema è radicato in noi stessi, nella rassegnazione di chi non crede più in una sanità uguale per tutti».
ALSSAP annuncia l’intenzione di costituirsi parte sociale in giudizio, più che parte civile, “per quanti danni stanno provocando”, e individua alcune criticità strutturali: la mancanza di controlli reali nelle ispezioni, il ricorso costante ad appalti e subappalti e la scarsa valorizzazione della dignità degli ospiti nelle RSA e nei reparti per anziani.
«Gli anziani non hanno solo bisogno di minutaggi di assistenza – denuncia Valenti – ma di cure vere e di personale preparato. Non si può continuare a chiudere gli occhi su chi dovrebbe vigilare e non lo fa».
Il comunicato si chiude con parole di rammarico e rabbia verso chi gestisce la cosa pubblica:
«Chi governa abbia il coraggio di essere vicino ai malati e di provare sentimento per il lavoro che svolge. Noi lavoratori non vogliamo trasformare la nostra delusione in risentimento».