Il caso

Ospedale di Settimo all'asta: l'ex sindaco presenta un esposto

"E' una segnalazione fatta per comunicare a chi di dovere che secondo noi c'è qualcosa che non va"

Ospedale di Settimo all'asta: l'ex sindaco presenta un esposto
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Proprio mentre la Giunta regionale ufficializzava l’intenzione di mantenere a Settimo i servizi sanitari territoriali, in Comune arrivava la notifica di un nuovo atto sulla vicenda «asta». Lo racconta il settimanale La Nuova Periferia di Settimo attualmente in edicola in un ampio servizio sulla questione.

Nella foto i firmatari dell'esposto, Corgiat e Bisacca.

Il documento

E’ un documento di sette pagine, fitto di considerazioni, osservazioni e rilievi tecnici, che riporta la firma di Aldo Corgiat e Sergio Bisacca. Un vero e proprio esposto-segnalazione che l’ex sindaco di Settimo e l’ex assessore della giunta Puppo hanno indirizzato al Comune di Settimo (in quanto socio della società Saapa Spa), all’Asl To4, al collegio dei sindaci della società, all’Anac (l’Autorità Nazionale Anticorruzione, ndr) e al notaio che cura la gara.

Un documento che arriva a fine aprile con una scelta precisa, quella forse di permettere agli organi di vigilanza cui è stata inoltrata la segnalazione di agire per tempo e decidere di bloccare l’asta entro la scadenza del 17 maggio. "Siamo nell’ambito di una segnalazione agli organi di vigilanza. Per ragioni di riservatezza e vista la delicatezza della situazione non ritengo di poter scendere nei dettagli di quanto abbiamo inoltrato", spiega secco Sergio Bisacca, uno dei componenti del comitato che nei giorni scorsi ha lanciato una petizione on line per fermare l’asta per la cessione dell’ospedale.

La petizione, il comitato e l'esposto

Una petizione che ha superato le 600 sottoscrizioni e che ora punta alle mille. Ma i due piani, quello dell’esposto e quello della petizione sono completamente diversi. Come spiega l’ex sindaco Aldo Corgiat. «Il comitato - precisa - è lo strumento politico di cui abbiamo deciso di dotarci per tentare di risolvere questa vicenda con un confronto con l’Amministrazione e le altre forze politiche. La segnalazione, invece, è lo strumento che due cittadini (lui stesso e Bisacca, appunto) hanno scelto per far valere il proprio diritto di osservare e comunicare qualcosa che secondo loro non va bene». Così, con questo esposto, di fatto hanno dato mandato agli organi di vigilanza dei soci di Saapa di verificare «che quanto noi affermiamo corrisponda o meno alla realtà».

"Non c'è nessuna sicurezza"

«Si doveva ragionare sulla procedura che è stata scelta, quella dell’asta - aggiunge Corgiat - che non garantisce alcuna sicurezza né per il mantenimento dei servizi sul territorio né tanto meno la tutela dei 146 posti di lavoro. La gara avrebbe dovuto, nella sua formulazione, premiare il miglior progetto presentato e non invece, come crediamo noi, il miglior offerente». «Per noi - precisa - la strada doveva essere quella di una procedura legale per la cessione del fabbricato di via Santa Cristina con dei vincoli, sul mantenimento dei servizi e dei lavoratori. Sulla base di questo chiederemo l’audizione sia in Consiglio comunale che in commissione regionale: proviamo a difendere le ragioni di una sanità che se non riesce a essere pubblica quantomeno sia governata dal pubblico».

E in merito alla ricollocazione dei servizi: «Regione sembra convinta di poterli mantenere in città... Ma dove? Non mi sembra che ci siano strutture adeguate, considerando che se io fossi nella sindaca mi preoccuperei di chiedere all’Asl di ristrutturare il prima possibile il poliambulatorio di via Leinì che non si può guardare né da fuori né da dentro. Si parla tanto di cantieri e di strutture in questa città, ma non ho ancora visto la posa di una “prima pietra”. Sono convinto che le bugie abbiano le gambe corte e che prima o poi la verità verrà a galla».

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