Nuovo supermercato all'ex Colenghi: Sanmauresi divisi tra favorevoli e contrari
I più preoccupati sono i commercianti: "Siamo destinati a sparire"
Rigettando l’appello, il Consiglio di Stato ha confermato e reso più concreta la possibilità che l’ex cereria Colenghi si trasformi in un ipermercato. La notizia ha rapidamente fatto il giro del quartiere, catturando soprattutto l’attenzione dei residenti di via XXV Aprile e via Casale, così come quella dei commercianti della stessa zona e di via Martiri della Libertà. La Nuova Periferia ha deciso di ascoltare le opinioni - variegate e spesso polarizzate tra favorevoli e contrari al nuovo supermercato - delle due categorie.
Prevalgono i no
La schiera dei «no» è senza dubbio quella che fa la voce più grossa. «Di supermercati ne abbiamo anche troppi e in nessuno la filiera alimentare è controllata quanto nei negozi di vicinato» interviene Daniele Bertini.
«Ho seguito la vicenda attraverso i miei genitori, che hanno un'attività di panetteria in centro. Ovviamente siamo preoccupati, un nuovo ipermarket potrebbe compromettere parecchio l'economia degli esercenti della zona. Se da una parte è una buona idea riqualificare un sito abbandonato, dall’altra non ci convince la decisione di trasformarlo in supermercato, anche perché ce ne sono altri due nelle immediate vicinanze» afferma poi Luca.
«Oltre a non essere necessario, questo supermercato causerà anche disagi. Sono previste modifiche viarie e via vai di camion per gli approvvigionamenti, quindi figurarsi» aggiungono Bruno, Adriano e Claudio Zigoni, cui fanno eco Ornella e Luciana. «Con la rotonda che verrà realizzata in via Casale – sostengono – una parte del traffico si sposterà sicuramente su via XXV Aprile per evitare gli imbottigliamenti».
Preoccupazione condivisa dalla giovane Aurora. «Mi preoccupa la possibilità che s’intensifichi il traffico e che venga meno la sicurezza di questo tratto. Qui c’è una scuola e mio fratello è uno di quelli vi si reca tutte le mattine a piedi».
Ma ci sono anche pareri favorevoli
Non mancano però voci fuori dal coro. «Non intravedo grossi disagi per il traffico e ragionando da consumatore l'apertura di un nuovo supermercato porterebbe, per naturali leggi di mercato, a rendere più concorrenziali i prezzi di tutti i negozi. Non a caso la principale opposizione a questo progetto l’hanno fatta i commercianti» ribalta il punto di vista Giuseppe.
«Tenendo conto che per trovare prezzi competitivi mi tocca andare a fare la spesa a Settimo e Chivasso, trovo positiva la notizia di un possibile nuovo supermercato qui». Per Angela Sanna, inoltre «Sarebbe comodo per le persone anziane e che non possono spostarsi in autonomia, avere una media superficie di vendita sotto casa».
La rabbia dei commercianti
D’umore nero i negozianti, anche se in pochi si espongono direttamente. «I signori Colenghi sono nostri clienti. Da parte nostra no comment» è stata una delle frasi che più abbiamo registrato tra gli esercenti del centro. Solo a microfoni spenti confessano che la situazione li preoccupa, e non poco.
Chi ha deciso di metterci la faccia sono invece Marianna Grattapaglia e Giuseppe Belmonte, insieme a Fiorenzo Borello. Tutti e tre titolari di piccoli market del centro. «L’umore è nerissimo» affermano i primi due. «Supportati dalla cittadinanza, dall’associazione commercianti e da forze politiche abbiamo condotto una battaglia per evitare che il quartiere venisse stravolto. Purtroppo non ci siamo riusciti. Nel frattempo due Amministrazioni hanno fatto scaricabarile, dunque il supermercato aprirà con tutti i suoi comfort. Noi, per contro, saremo destinati a sparire come probabilmente le altre realtà attorno, lasciando a casa 10 persone e creando un problema per i rispettivi nuclei familiari».
«Se non aprisse nessun supermercato preferirei - aggiunge Borello - perché abbiamo un negozio a San Mauro ed uno a Castiglione che potrebbero venirne penalizzati».
Allineato Naamni Y. , ferramentista. «Ci sentiamo danneggiati. C’è una crisi nera: si vende poco, dobbiamo sostenere importanti spese sia in negozio che a casa e affrontare l'interferenza di internet su tanti articoli. Se ora si mette anche il supermercato non rimane che abbassare le serrande e salutarci. Io sono pronto a manifestare, se necessario».
Altri invece hanno ormai digerito il boccone e sostengono che la qualità dei prodotti ed il rapporto con la clientela siano attributi insostituibili. Come nel caso di Marco, titolare di una cartoleria, e di Giorgio Allegri, enologo. «Penso che rimarrà un problema di concorrenza interno alla categoria dei market, e che le ripercussioni economiche non si estenderanno anche a noi, piccoli negozi. Ci dovrebbe preoccupare di più la riqualificazione di piazza Europa, l’ipotesi di pedonalizzazione di parte di questa, la scelta di mantenere la zona a disco o di rendere i parcheggi a pagamento. Secondo quanto ci è stato riferito dal precedente assessore, i lavori sulla piazza potrebbero partire dopo le ferie estive e venire eseguiti per lotti. Con problemi, quasi certi, nel periodo natalizio».