Infrastrutture

Nuovo ponte di Castiglione: Città Metropolitana si appella al Parlamento

Si chiede un intervento sul cosiddetto “decreto Milleproroghe” per inserire le risorse definanziate dal “decreto Ponti”, in modo da dare al territorio metropolitano di Torino le risorse necessarie

Nuovo ponte di Castiglione: Città Metropolitana si appella al Parlamento
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Non si spegne l'attenzione sui progetti dei ponti di Castiglione Torinese, Carignano e sul Ponte Preti, opere che rischiano di essere cancellate a causa dei tempi lunghi della burocrazia.

Nuovo ponte di Castiglione: un'opera attesa da tempo

Il nuovo ponte tra Castiglione e Settimo rappresenta certamente, dal punto di vista della viabilità, uno snodo strategico per il collegamento con la tangenziale, verso Torino, ma anche verso gli snodi autostradali. Lo si comprese in maniera lampante, se ce ne fosse stato bisogno, nel 2017, l’anno nero in cui il ponte tra Castiglione e Settimo rimase chiuso per degli interventi. Un'infrastruttura importantissima allora e ancor più oggi, a distanza di 6 anni, considerando il traffico aumentato.

Del nuovo ponte si parla ormai da diverso tempo . I lavori sarebbero dovuti iniziare, secondo le stime iniziali, a inizio 2024, ma così non è stato. E ora si teme che un inizio non ci sarà proprio.

I problemi sono nati con il mancato rispetto del termine ultimo del 31 dicembre per l’aggiudicazione dei lavori di questi e di altri importanti interventi su infrastrutture viarie. A nulla sono valse le manifestazioni dei sindaci dei territori interessati.

A un certo punto si è sperato in una proroga indispensabile per l’assegnazione degli appalti, richiesta che però è stata respinta dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti lo scorso dicembre.

Città Metropolitana si appella al Parlamento

Città metropolitana però non si arrende: lo scorso 20 gennaio 2025 il consiglio metropolitano ha sottoscritto una proposta di ordine del giorno per impegnare sindaco, vice sindaco con delega alle infrastrutture e le opere pubbliche a:

1. A sollecitare il Parlamento affinché intervenga nel cosiddetto “decreto Milleproroghe” per inserire le risorse definanziate dal “decreto Ponti”, in modo da dare al territorio metropolitano di Torino le risorse necessarie per sostenere la realizzazione dei ponti citati nella premessa narrativa.

2. A rappresentare al Prefetto, in qualità di rappresentante del governo sul territorio, e a tutti i parlamentari eletti sul territorio metropolitano di Torino la preoccupazione per questa situazione di incertezza e di depauperamento di investimenti.

3. A inoltrare il testo di questo ordine del giorno a tutti i parlamentari e ai consiglieri regionali eletti sul territorio metropolitano, nonché ai sindaci e alle amministrazioni locali.

4. A sostenere ogni iniziativa politica, in coordinamento con ANCI, ALI, UNCEM e le altre associazioni di enti locali, per ottenere le risorse necessarie per riprendere la realizzazione di opere attese da anni e per le quali il lavoro svolto fino ad ora non può essere vanificato.

Commenti
Gianflauto

E spostare il ponte e la rotonda di 20 metri a cosa servirebbe esattamente, oltre a spendere centinaia di migliaia di euro? A sto punto metteteci anche un supermercato, sai com'è, ce ne sono pochi a Settimo....

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