Nuovi mezzi per la Croce rossa di Gassino e Sciolze
L'associazione ha celebrato i suoi 39 anni: una storia di solidarietà e impegno nata da un fatto tragico
In occasione del 39° anniversario di fondazione del sodalizio, il Comitato della Croce rossa di Gassino e Sciolze ha inaugurato ben quattro nuovi mezzi.
Si allarga il parco mezzi
Ecco i nuovi mezzi inaugurati domenica 7 maggio dai volontari del sodalizio. Si tratta di due ambulanze: una per il servizio Emergenza 118 e una Unità Mobile di rianimazione. Ma non è finita qui: nell'occasione sono stati inaugurati anche due nuovi fiat doblò attrezzati per il trasporto dei diversamente abili.
"Congratulazioni ai nostri preziosi volontari per il 39° anniversario, grazie per il vostro lavoro" è stato il commento dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Cugini.
Una storia iniziata nel 1984 dopo un fatto tragico
La storia del comitato è raccontata sul sito dell'associazione: "Nell’autunno 1983, sulle vetrine degli esercizi commerciali di Gassino e dei comuni vicini compare una locandina sulla quale è evidenziata una domanda che non può fare a meno di stimolare l’attenzione di chi si sofferma a leggerne il contenuto: Vuoi l’Autoambulanza? Alla base di questa domanda vi è il progetto di un gruppo spontaneo di cittadini, giunto ormai alla fase finale, mirato a gestire autonomamente i servizi di emergenza nella zona collinare alla destra del Po tra San Mauro e Chivasso, garantendo in questo modo un pronto intervento più rapido e più efficace.
Il proposito di un’ambulanza a Gassino è determinato da un drammatico episodio del quale Luciano Perin, agente della Polizia Municipale, ne è involontariamente testimone: un uomo, un anziano motociclista, rimane vittima di un incidente stradale lungo la statale, rimanendo immobile sull’asfalto. Immediatamente viene inoltrata la richiesta di aiuto da parte dei primi soccorritori. Ma l’ambulanza, partita da Settimo, tarda ad arrivare. L’uomo in stato di semi coscienza, rimane disteso a terra per un tempo interminabile. Nell’attesa dei soccorsi si alza prepotente l’ira dei primi soccorritori, impotenti di fronte al tragico scenario. L’ambulanza giunge sul posto dopo quasi un’ora. In tutto questo tempo le pessime condizioni in cui versa l’anziano motociclista peggiorano ulteriormente. L’uomo, soccorso con grave ritardo, si spegne dopo pochi giorni d’ospedale.
“Un intervento tempestivo avrebbe salvato una vita”: con questo pensiero, confidato ad alcuni amici, Luciano Perin dà l’avvio alle operazioni per concretizzare il sogno di un’ambulanza a Gassino. Per realizzare questo progetto si avvale dell’aiuto di alcuni amici. Si tratta di Giovanni Sosso, Pietro Maffei, Giovanni Lobbia e Piero Salice. Alla base del loro progetto c’è un solido spirito umanitario che ne accomuna gli animi e ne accentua la decisa volontà di fare “qualcosa” per gli altri.
Ben presto le intenzioni iniziali lasciano il posto a programmi precisi. Se da un lato l’idea è assolutamente valida, dall’altro gli ostacoli da superare sono tanti e piuttosto insidiosi e, se diventano insuperabili, il naufragio del progetto rischia di essere inevitabile. Tuttavia l’abilità organizzativa del gruppo promotore e la ferrea volontà di raggiungere l’obiettivo prefissato consentono un rapido susseguirsi di importanti operazioni concluse felicemente: il Sottocomitato della Croce Rossa di Chivasso offre pieno appoggio alla realizzazione di una delegazione nel territorio gassinese, l’Unità Socio Sanitaria Locale 29 concede alla nascente delegazione un’ autoambulanza donata all’Ente della Cassa di Risparmio di Torino, la Casa di Riposo Piccola Casa Sacra Famiglia offre l’opportunità di utilizzare come sede i locali con accesso da Via Borione. Incondizionata collaborazione viene concessa anche dalle Amministrazioni dei Comuni di Castiglione Torinese, Cinzano, Rivalba, San Mauro Torinese, San Raffaele Cimena e Sciolze.
A questo punto, per la definitiva realizzazione del progetto iniziale, si profila la necessità di coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini disposti a diventare Volontari del Soccorso. Il sensibile interesse per l’iniziativa da parte della popolazione autorizza il gruppo promotore a sperare in un esito positivo della raccolta di adesioni per il corso di formazione per i Volontari previsto per l’inverno successivo. È una speranza ben riposta, infatti i partecipanti saranno oltre 80. Il progetto che aveva come finalità l’istituzione di un servizio di pronto intervento nel territorio di Gassino ottiene un indubbio, meritato successo.
Viene stabilita una data, il 5 Maggio 1984, per l’inizio dell’attività operativa.
Una data che rimarrà scolpita per sempre nella storia del volontariato locale. Una comprensibile soddisfazione coinvolge tutti i membri del gruppo promotore che hanno voluto e creduto nell’iniziativa. A trarne beneficio è l’intera popolazione che potrà ora contare su un servizio efficiente e insostituibile e guardare con ammirazione e con giustificato orgoglio il nuovo sodalizio della Croce Rossa, fiore all’occhiello dell’associazionismo gassinese".
Il Comitato oggi e le sue difficoltà
Il Comitato di Gassino e Sciolze conta a oggi circa 160 volontari, di cui un centinaio attivo in maniera costante. In un'intervista rilasciata dal presidente Luciano Perin pochi mesi fa era emersa la difficoltà nel continuare a mantenere il servizio e far fronte alle richieste in considerazione del calo dei volontari, che nel periodo pre pandemia erano 200.
"Ci aggrappiamo a qualunque appiglio - aveva spiegato Perin - pur di continuare a garantire il servizio. Abbiamo aumentato il carico di lavoro per i volontari rimasti e i dipendenti, riorganizzato i servizi e con la collaborazione di tutti sono state poche le chiamate cui abbiamo dovuto rinunciare. Anche perché dall’altro lato della cornetta ci sono persone in difficoltà".