Ricordo

Morte di Vittorio Savoia: dalla sua terra d'origine un importante premio alla memoria

Il 17 agosto a Rignano Garganico sarà consegnato alla sua famiglia il Premio Jalarde 2024

Morte di Vittorio Savoia: dalla sua terra d'origine un importante premio alla memoria
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La notizia è stata comunicata ieri, in apertura di consiglio comunale, dalla presidente del consiglio Carmen Vizzari durante il suo intervento in ricordo del giornalista settimese, colonna del settimanale La Nuova Periferia, improvvisamente venuto a mancare all'età di 36 anni.

Il Premio

A Rignano Garganico, in provincia di Foggia, terra d'origine di Vittorio Savoia, gli organizzatori del Premio Jalarde 2024 hanno deciso di dedicare alla memoria del giornalista prematuramente scomparso l'importante riconoscimento. "Questa notizia, seppur contornata da un velo di tristezza - ha commentato Vizzari a nome di tutto il consiglio - ci rende ancora una volta fieri di lui così come lo siamo stati in tutti questi anni".

"Al giornalista di origini rignanesi Vittorio Savoia, deceduto qualche giorno fa nel Torinese per un malore improvviso, sarà assegnato il Premio Jalarde 2024 - si legge sul sito Rignanonews.com - E' un premio alla memoria che il 17 agosto 2024 sarà consegnato alla sua famiglia. Volevamo consegnarglielo dal vivo, ma purtroppo non abbiamo fatto in tempo a comunicarglielo".

L'evento è organizzato dal Circolo Culturale Giulio Ricci, dagli Amici di Grotta Paglicci e dal Circolo Auser di San Marco in Lamis. Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di cambiare location e il Premio avrà luogo in una masseria storica del più piccolo comune del Parco Nazionale del Gargano. L’appuntamento è fissato sempre per il 17 agosto 2024 a partire dalle prime ore del mattino. Il Premio interesserà le comunità di Rignano Garganico, San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e San Nicandro Garganico e del resto del Gargano e della Capitanata.

Il Premio Jalarde 2024, destinato ai Rignanesi e agli amici di Rignano Garganico e dedicato al brigante Gabriele Galardi (noto frequentatore del sito paleolitico di Grotta Paglicci), è riconosciuto a personaggi famosi nel campo della cultura, del giornalismo, del cinema e dello spettacolo.

Le parole del cugino

Tra i tanti ricordi che in questi giorni, dalla notizia della scomparsa, si sono moltiplicati sui social e non solo, spostandosi nella terra d'origine di Savoia, spicca quello scritto dal cugino Michele Caruso, che qui riportiamo integralmente:

Caro Vittorio Savoia, purtroppo non ci sono molte parole. Per te che delle parole hai saputo farne arte. Il più forbito ed acculturato che conoscessi. Ricordo ancora quando da giovane studente universitario sfogliavi i tuoi libri con un linguaggio aulico e perfetto, "con dovizia di particolari e con la tua penna decisamente accattivante", ripercorrevamo insieme i fogli dei tuoi appunti. Con il panorama della nostra bella Rignano a far da sfondo ai pensieri alti e raffinati.

Un cugino con la C maiuscola, un amico che sapeva gioire delle cose belle della vita degli altri oltre che della propria. "E' arrivato Vittorio Emanuele di Savoia", scherzavi ironicamente quando scendevi dalla tua Torino.

Un giornalista come quelli di una volta, come quelli che non ci sono più. Che scendono giù dal letto nel cuore della notte, armati di reflex, di biro, di fogli stropicciati, per narrare "da dentro" la notizia, da testimone oculare di fatti, di cose, di persone, di suoni e di luci-e-ombre. Capace di rinunciare a molto per vivere fino in fondo la passione per il giornalismo. Una persona cara che non mancava mai di passare a salutarti quando arrivava in Puglia e prima di ripartire.

Questa volta non c'è stato il tempo di salutarci, di abbracciarci. Questa volta la vita è stata più truce, direi doppiamente truce, che mai!

Sai Vittorio, quest’epoca che tu hai raccontato così mirabilmente, è un'epoca storta perché si è perso il gusto di salutare e di ringraziare. Allora lo faccio di getto come piaceva a te: "Grazie, Vittorio! Ci mancherai enormemente!"

Soprattutto per aver insegnato a me e a tante altre persone a restare sempre un pochino studenti, anche quando hai tutte le carte in regola per fare il professore.

Con gratitudine. Michele

 

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