Metro 2, Settimo e San Mauro restano fuori: Piastra propone un'alternativa
L’area nord ancora esclusa dall'intervento: la sindaca parla di “Inaccettabile disparità” e suggerisce di puntare su un percorso in superficie

Durante la presentazione ufficiale del bando di gara per la scelta del nuovo sistema ferroviario della futura linea 2 della metropolitana di Torino, svoltasi lo scorso 1° aprile, è emersa una notizia che ha lasciato l’amaro in bocca ai territori di Settimo e San Mauro Torinese: il prolungamento verso nord, in direzione Pescarito, non è previsto almeno nei prossimi anni.
Un progetto ambizioso, ma parziale
Alla presentazione, che ha visto la partecipazione del vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, è stato illustrato un progetto tecnologicamente all’avanguardia: 28,6 km di linea metropolitana automatizzata, treni senza conducente, velocità fino a 80 km/h, capienza di 400 passeggeri per convoglio e spazi dedicati a persone con disabilità e biciclette.
Un’opera che promette prestazioni elevate e comfort secondo gli standard europei, ma che, al momento, si ferma ben prima di raggiungere la zona nord dell’area metropolitana.
Fondi per Cascine Vica, nulla per Pescarito
Nel corso dell’evento, Salvini ha annunciato lo stanziamento di 24,5 milioni per il prolungamento della linea 1 fino a Cascine Vica, ma nessuna risorsa è stata destinata al tanto atteso collegamento verso San Mauro e Settimo. Un'esclusione legata agli elevati costi del progetto nella tratta nord.
La reazione della sindaca Piastra
Decisa la presa di posizione della sindaca di Settimo Torinese, Elena Piastra, che si rivolge anche alla collega sanmaurese Giulia Guazzora per cercare insieme una via alternativa:
«Ancora una volta, come accade purtroppo da molti anni, l’area di Torino Nord viene tagliata fuori dagli investimenti per le infrastrutture fondamentali, che privilegiano altri quadranti della città metropolitana, creando grandissima disparità nella vivibilità per i cittadini dei nostri comuni».
Piastra propone di aprire un tavolo con il Ministero dei Trasporti, Regione Piemonte e Città Metropolitana, per valutare una soluzione alternativa di superficie, meno costosa ma ugualmente efficace:
«In tutte le città europee ci sono tratti interrati e altri no. Non dobbiamo per forza seguire il progetto preliminare, possiamo cambiarlo. Lo sfiocco della Metro 2 verrà comunque fatto, quindi la possibilità di salire verso nord esiste. Partiamo da qui e troviamo un’altra soluzione: non è irrealistica, ma fattibile».
Appello all’equità territoriale
La sindaca conclude con un messaggio chiaro: i Comuni dell’area nord non si arrenderanno e continueranno a farsi sentire per garantire equità nei servizi, nelle opportunità e in una mobilità sostenibile che non lasci indietro nessuno.