Metro 2: il cantiere si allontana, se ne parla nel 2026
Avvio posticipato: mancano 550 milioni necessari per completare il collegamento fino al Politecnico passando per Porta Nuova
Metro 2: si parte già in ritardo. L'avvio dei cantieri slitta ancora, ed è un danno per la periferia nord che aspetta da tempo questa fondamentale infrastruttura per una piena riqualificazione del territorio.
Metro 2: il cantiere è già in ritardo
La scorsa settimana, a Torino, circa 150 aziende piemontesi e alcuni grandi attori internazionali hanno partecipato all'evento "Opportunità per l'economia del territorio", dedicato al progetto della Linea 2 della metropolitana.
Un incontro in cui è stato fatto il punto della situazione ed evidenziato l'impatto economico positivo che porterà la costruzione della linea e la riqualificazione delle aree urbane coinvolte. L'assessore all'Urbanistica di Torino, Paolo Mazzoleni, ha sottolineato l'importanza della Linea 2 per tutto il territorio: oltre a potenziare il trasporto pubblico, il progetto contribuirà infatti alla riqualificazione della zona nord della città, da cui partirà il tracciato.
Intanto il cronoprogramma avanza, dopo la nomina del commissario straordinario, con Infra.To che a luglio ha lanciato la prima gara per il supporto alla gestione del progetto. «Un passaggio - ha commentato Mazzoleni - che permetterà di poter mettere a bando entro il 2025 le prossime fondamentali gare per la scelta del sistema di segnalamento e del materiale rotabile e la realizzazione delle opere civili».
Mancano 550 milioni
Ma la notizia, non certo positiva, per gli abitanti della periferia nord torinese è che la realizzazione della seconda linea della metropolitana subirà ancora un ritardo. I cantieri infatti, inizieranno a metà 2026, posticipati rispetto alla previsione iniziale del 2025. Una delle principali difficoltà nel progetto è la mancanza di 550 milioni di euro, necessari per completare il collegamento fino al Politecnico passando per Porta Nuova. Attualmente il finanziamento ammonta a 1,8 miliardi di euro, insufficienti per coprire i costi totali, stimati in 2,49 miliardi, a causa dell’aumento del prezzo dei materiali (che hanno toccato un aumento del +36%). Resta inoltre opzionale l'ultima tratta fino al Politecnico e Borgo San Paolo.
Questi e altri dettagli sono stati illustrati nell'ultimo incontro da Bernardino Chiaia, Commissario straordinario per la Metro 2 e presidente di Infra.To: «Ci sono 1,8 miliardi per realizzare la linea 2 da Rebaudengo a Porta Nuova, poi ci auguriamo che arrivino, in corso d’opera, anche i 550 milioni per raggiungere il Politecnico: una prosecuzione che metteremo a bando come tratto opzionale. In totale si tratta di oltre 2 miliardi di euro, che però dovranno essere divisi su due grandi voci di spesa: treni e sistema di gestione dei treni (circa 450 milioni) e il resto per le opere civili, le stazioni, gli impianti non di trazione e così via».
Nel maxi progetto un occhio di riguardo sarà dato alle aziende locali: «In Piemonte ci sono tutte le attività ad alta specializzazione che possono essere svolte dalle aziende del territorio – ha aggiunto Chiaia - tornelli, ascensori, scale mobili, impiantistica antincendio, impiantistica di condizionamento, cybersecurity, analisi dei dati di traffico, sbigliettamento, sensoristica e manutenzione predittiva. È un’occasione per valorizzare i produttori torinesi. E se i grandi gruppi si trovano bene, magari li portano con sé anche in occasione dei grandi progetti all’estero».
Restano le difficoltà per i ritardi dei cantieri. L'inizio dei lavori è previsto per il 2026 con la costruzione del tratto iniziale a Rebaudengo, mentre per il termine dell'opera e l’inaugurazione della linea bisognerà attendere ancora 8 anni (almeno). È prevista, infatti, per il 2032 o il 2033.
Ma la mancanza di fondi e l’incertezza sui tempi restano questioni cruciali da risolvere.
che vergogna, cercano sti spiccioli quando buttano miliardi per il polestirolo per i cappotti. Poi torino è la citta piu sfortunata in europa, dove per colpa degli agnelli non si è mai voluta fare un sistema metro decente a differenza di tutte le altre città, vedi milano. Se si vuole rilanciare torino non bisogna spostare la polvere ma grattare in profondita e recuperare tutto cio che è stato omesso nei decenni