Mensa scolastica a Settimo Torinese: timori per i costi e il coinvolgimento dei consiglieri
Il nuovo appalto dedicato al servizio è finito nuovamente al centro di un acceso dibattito

La nuova gara per la gestione della mensa scolastica di Settimo Torinese sta sollevando preoccupazioni tra i consiglieri comunali, con dubbi sul possibile aumento dei costi per le famiglie e sul coinvolgimento tardivo dei rappresentanti politici nel processo di redazione dell’appalto.
Mensa scolastica a Settimo: interpellanza
L’interpellanza presentata da Enzo Maiolino, capogruppo di Fratelli d’Italia, durante l’ultimo Consiglio comunale ha acceso il dibattito.
Maiolino ha ricordato che il tema della refezione scolastica è già stato sollevato più volte, in particolare in riferimento alla delibera di Giunta n. 37, che prevedeva incontri formativi rivolti a genitori, insegnanti e amministratori. Tuttavia, il capogruppo di FdI ha espresso dubbi sulla tempestività del coinvolgimento dei consiglieri, sottolineando che la convocazione della riunione per i consiglieri è arrivata solo poche ore dopo la presentazione dell’interpellanza. Inoltre, ha criticato la concomitanza del primo incontro con la commissione territorio, che ha limitato la partecipazione dei consiglieri.
Un altro punto di discussione riguarda il capitolato di gara e i potenziali costi del nuovo contratto, che, secondo Maiolino, potrebbero gravare maggiormente sulle famiglie. Il nuovo appalto dovrà rispettare le nuove normative nazionali, con criteri ambientali e parametri sulla filiera produttiva, che comporteranno un cambiamento rispetto all'attuale gestione, affidata alla ditta Eutourist.
Le risposte dell'amministrazione
In risposta, l’assessora all’Istruzione, Chiara Gaiola, ha difeso il percorso partecipativo, sottolineando i vari momenti di confronto organizzati, tra cui commissioni consiliari e incontri con le famiglie. Gaiola ha anche ribadito che il costo del contratto non scenderà al di sotto di un’offerta tecnica seria, ma ha assicurato che si stanno prendendo in considerazione le fasce ISEE per adattare i costi alle esigenze delle famiglie.
La collaborazione con Foodinsider, l’associazione coinvolta nell’appalto, è stata difesa anche dai consiglieri di maggioranza, che hanno sottolineato l'importanza di lavorare con professionisti di fama nazionale. Tuttavia, le preoccupazioni non sono scomparse.
Giorgio Zigiotto (FdI) ha messo in dubbio la possibilità di rispettare tutte le nuove normative ambientali, sollevando interrogativi sul menù scolastico, come l'introduzione di piatti tradizionali locali.
Maiolino ha concluso ribadendo il rischio di un aumento dei costi per le famiglie, auspicando che il prezzo del pasto non superi il limite già alto di 5,80 euro a pasto, un importo che risulta già tra i più elevati in Italia.