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Meisino, ecco il «patto» con Torino per lo sport

È una sorta di patto di non concorrenza quello che lega la Città delle Fragole con Torino

Meisino, ecco il «patto» con Torino per lo sport
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Meisino, ecco il «patto» con Torino per lo sport

Meisino

Una collaborazione affinché le attrazioni della futura «Cittadella dello Sport» non si sovrappongano a quelle presenti in San Mauro.

L'accordo

È una sorta di patto di non concorrenza quello che lega la Città delle Fragole con Torino. A «stipularlo» gli assessori torinesi  Francesco Tresso e  Domenico Carretta, insieme alla sindaca Giulia Guazzora, coinvolta da Torino nel progetto di riqualificazione dell’ex Galoppatoio e del parco annesso «Per evitare che ci siano sovrapposizioni progettuali con attrattive già presenti o che arriveranno in San Mauro in futuro» ha spiegato la prima cittadina nel corso della commissione consiliare dello scorso 16 novembre. Nella stessa data l’amministrazione torinese aveva illustrato il progetto in forza per il Meisino, che prevede la realizzazione di diverse strutture smontabili attorno all'ex Galoppatoio e comprende, oltre al campo da cricket già attivo, un'area fitness, un bike skills park, tre aree giochi, una palestra di roccia e una pista per lo sci nordico. Inoltre percorsi educativi e passerelle per collegare le varie aree oltre che i sentieri collinari e la ciclabile Ven-To.
Il coinvolgimento sanmaurese, illustra Guazzora, «Sarà utile a evitare che le stesse attività e attrezzatture che verranno allestite al Meisino si ripetano anche sulla nostra Città, ma anzi, che le nostre progettazioni si integrino e creino magari un doppio circuito».

Per il Castelletto

Anche per questo è stata ricalibrata la vocazione che s’intendeva dare al Castelletto, per la riqualificazione del quale San Mauro ha ottenuto 400 mila euro. L’idea, inizialmente, era di trasformarlo in ciclofficina, anche perché insiste sulla ciclabile. Ma dal momento che «All’ex Galoppatoio potrebbe avere una vocazione simile abbiamo pensato di trasformare il Castelletto in punto informativo turistico, che non c’è in nessun altro comune del circondario, e di portarvi un distaccamento del Mab Unesco – il cui presidente è lo stesso Tresso – per la valorizzazione del parco fluviale del Po e dei comuni che vi si affacciano».

Il no comitato «Salviamo il Meisino»

Intorno alla futura Cittadella si sono levate voci critiche. Quelle, in particolare, del comitato «Salviamo il Meisino», gruppo ancora in fase di strutturazione, nato con lo scopo di evidenziare l’altra faccia della medaglia di tale progetto che andrebbe, sostengono anche a mezzo social, a snaturare «Un parco a “vocazione agricola” e realizzato in un’area ampiamente tutelata ambientalmente». Sottolineando una «Dimensione dell’investimento non compatibile con il luogo per motivi ambientali e logistici, tra cui accessi e parcheggi».

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