"Mancano i tartufi per via delle temperature alte: speriamo nei prossimi giorni"
L'associazione Trifole e Trifolè, grande protagonista dell'imminente fiera di Rivalba, fa il punto della situazione e annuncia le iniziative in programma
Quale occasione migliore dell'avvicinarsi della Fiera nazionale del Tartufo bianco di Rivalba per fare il punto sulla situazione tartufi sul territorio con l’Associazione Trifole&Trifolè?
"Mancano i tartufi, speriamo nei prossimi giorni"
L'associazione è infatti il terzo pilastro su cui si poggia la Fiera Nazionale del Tartufo bianco di Rivalba. L’entusiasmo è grande per l’imminente avvio della manifestazione, ma allo stesso tempo c’è un po’ di preoccupazione nelle parole di Luca Bannò: «Sì, la situazione è molto grave, attualmente non ci sono tartufi, non c’è proprio nulla e dobbiamo sperare che escano nei prossimi giorni - ha spiegato il presidente della realtà rivalbese - questo accade a causa delle temperature molto alte che hanno contraddistinto gli ultimi giorni di ottobre e i primi di novembre, c’è poca differenza fra il giorno e la notte e di conseguenza i tartufi tendono a non uscire».
La stagione qualche settimana fa prometteva bene, dal momento che l’estate è stata piovosa, ma la questione è legata alle temperature. «Il tartufo esce al di sotto dei 10° - spiega Bannò -Tuttavia questa situazione è il bello del tartufo, il suo mistero, tutti ne parlano ma possiamo soltanto aspettare. Sul fronte economico i prezzi sono ancora maggiori rispetto allo scorso anno: per ora ci aggiriamo fra i 300 e i 400 all’etto».
Ricerca simulata del tartufo con Trifole e Trifolè
Guardando alle iniziative, anche Trifole e Trifolè ha in serbo una bella novità per l’edizione 2024 della Fiera del Tartufo: «Abbiamo in programma una ricerca simulata del tartufo che andremo a svolgere con la collaborazione di un’associazione sportiva che partecipa abitualmente a gare di livello nazionale. In sostanza nascondere il prezioso fungo, per poi effettuare una dimostrazione con i cani spiegando ai presenti come si cerca il tartufo».
Alla Fiera di Rivalba sarà presente anche il presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba, Antonio Degiacomi, con cui Bannò e Trifole e Trifolé sono al lavoro per la salvaguardia di questo prezioso prodotto. Parte attiva del concorso «Il tartufo più bello» saranno poi due giudici inviati da Alba: saranno loro a verificare e selezionare il tartufo più sano, profumato e con le caratteristiche organolettiche migliori.
Un fatto è certo: il tartufo piemontese è da sempre un simbolo di eccellenza culinaria del territorio. «Rinomato per la sua qualità, rappresenta un vero e proprio patrimonio gastronomico - ha concluso Bannò - sebbene la Fiera del Tartufo di Rivalba sia dedicata principalmente al pregiato tartufo bianco, sui banchi degli espositori si possono trovare anche diverse varietà di tartufo nero, come il tuber uncinatum, disponibile tutto l’anno».
Non è ancora il momento, invece, per il prezioso melanosporum, noto come “tartufo nero di gennaio”, una varietà tanto pregiata quanto rara e costosa. Un tempo considerato di qualità inferiore rispetto al bianco, oggi il tartufo nero è sempre più apprezzato come una prelibatezza autonoma e ricercata.
La Fiera di Rivalba rappresenta un’occasione unica per celebrare e valorizzare questa ricchezza naturale. Oltre a offrire tartufi freschi e di alta qualità, la manifestazione permette di entrare in contatto con i tartufai esperti, pronti a condividere la loro passione e conoscenza per questo tesoro nascosto, e di assaporare piatti tipici che esaltano l’aroma e il gusto di questo piccolo miracolo della terra. Un miracolo che merita rispetto e tutela, per continuare a deliziarci anche negli anni futuri.