La novità, dehors anche per le attività artigianali
Pultrone: «Una rivoluzione». Ma Vizzari lo frena

Per Antonino Pultrone, consigliere del Pd, si tratta di una rivoluzione. L'assessora Carmen Vizzari, invece, si limita a parlare di «una modifica sostanziale che potrebbe avere effetti favorevoli per l'economia e il commercio della nostra città».
La novità, dehors anche per le attività artigianali
Oggetto del confronto (linguistico) è l'ultima rettifica al regolamento sull'allestimento dei dehors, approvata durante lo scorso Consiglio comunale. La modifica permette anche alle attività artigianali di dotarsi di tavolini e sedute nello spazio esterno all'esercizio.
«Per consentire alle attività artigianali di avere una maggiore ricettività della clientela ed uno spazio più accogliente, da questo momento in avanti, oltre alle panchine, avranno la possibilità di posizionare un tavolo, dunque un piano di appoggio, e delle sedute – ha illustrato Vizzari -. Rispetto ai dehor, anche in questo caso, nonostante la presenza di un piano di appoggio, il laboratorio artigianale non potrà fare attività di somministrazione perché classificato in modo differente rispetto agli esercizi commerciali».
Pultrone: «Una rivoluzione». Ma Vizzari lo frena
Ed è questa la novità che entusiasma Pultrone. «Delibera oserei dire, assessora Vizzari, rivoluzionaria. O innovativa. Dipende dai punti di vista», afferma il consigliere Dem, argomentando la sua scelta lessicale che, in aula, ha strappato diversi sorrisi. «Rivoluzionari due tavolini?», mormorava qualcuno presente tra il pubblico.
E se su «rivoluzionaria» si può discutere, Pultrone non arretra sul concetto di innovazione. «Sì, innovativa per i contenuti introdotti in questo regolamento, che ricordo essere stato approvato originariamente nel 2010 e modificato nel 2023. Delibera rivoluzionaria o innovativa – ribadisce – perché, per la prima volta, si dà la possibilità anche ai laboratori artigianali destinati al consumo diretto, che fino ad oggi potevano mettere solo la panchina, di usufruire degli spazi esterni. È un modo per andare incontro alle esigenze della cittadinanza e degli stessi laboratori».