Personaggio

In tv la storia della settimese Teresina Bruno, prima camionista italiana

Tv2000 nei giorni scorsi le ha dedicato un servizio

In tv la storia della settimese Teresina Bruno, prima camionista italiana
Pubblicato:
Aggiornato:

Nei giorni scorsi il programma di Tv2000 "L'ora solare" ha proposto un interessante servizio dedicato alla straordinaria storia di Teresina Bruno, prima camionista italiana. Settimese, classe 1929, si è spenta nell'estate del 2021 ma il suo ricordo continua a vivere con forza, anche al di fuori dei confini di Settimo. Nel servizio trasmesso dall'emittente privata, il figlio Mauro Paradisi racconta alcuni passaggi significativi dell'eccezionale vita di questa donna.

La panchina in sua memoria

Un'eredità inestimabile quella lasciata alla comunità settimese e non solo. Un'eredità in cui la ricchezza più importante è rappresentata dai valori. Quelli della Resistenza. Quelli che Teresina, staffetta partigiana, finché è stata in vita ha tramandato alle generazioni future, con cui ha sempre cercato un dialogo. Lei che l’8 marzo del 2011, si trovò nel novero delle donne premiate dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Ed è stata proprio lei, se ne fa menzione anche nel servizio di Tv2000, la prima figura femminile settimese a cui su proposta dell'Unitre è stata dedicata una tappa del percorso realizzato dall'associazione Settimo Futura, in collaborazione con il Forum Donne e il Comune di Settimo. Lo racconta proprio Donatella Balbo dell'associazione Settimo Futura.

Una panchina decorata dall'artista Eleonora che, ispirandosi alla biografia e bontà d'animo di Teresina, ha raffigurato un cuore e una strada, per indicare tutti i chilometri percorsi dalla Bruno.

Una storia straordinaria

«Mi chiamavano la “signorina” e sembravano intimoriti a vedere una donna alla guida di un camion. Non è mai successo niente, a parte quella volta che in centro a Settimo finii nel bel mezzo di una mandria di bovini. Mi feci largo a suon di clacson, ma le mucche non volevano saperne di spostarsi. Così accelerai e portai via mezzo sedere ad una mucca. Il bovaro mi urlava dietro: “Fermati cretina, fermati”. Ma io tirai dritto per la mia strada», aveva raccontato la Bruno in una vecchia intervista a La Nuova Periferia, in cui trapelava tutto il suo coraggio. Ed è così che la ricordano tutte le persone che l'hanno conosciuta e voluta bene e che continuano a custodire la sua eredità, perché come ribadiva sempre Teresina «Senza memoria non c'è tempo e senza tempo non c'è storia».

Teresina Bruno, oltre che racchiudere nel suo cuore e nei suoi occhi una serie di esperienze di vita importanti, è stata un vero e proprio punto di riferimento per il territorio. Soprattutto in fatto di Resistenza Partigiana. Lei che, classe 1929, si era «re-inventata» staffetta partigiana da giovanissima.

Ma la sua peculiarità, di fatto, era l’essere stata una delle prime donne camioniste d’Italia. Non ha mai perso lo smalto che l’ha sempre contraddistinta, soprattutto quando raccontava di quando, quando aveva 21 anni, suo padre volle che prendesse la patente C per aiutarlo a fare il corriere sul nostro territorio. «Ma quale gonna - ci raccontò in un’intervista di alcuni anni fa -. Io ho sempre portato i pantaloni, che peraltro mia madre mi confezionava, trasformando quelli di mio fratello, dato che a quei tempi c’erano in commercio soltanto i calzoni da uomo».

Episodio raccontato dal figlio anche nel servizio trasmesso in tv.

Seguici sui nostri canali