Vacanze Green

In bicicletta lungo la Ven-To

L’iniziativa ha unito quattro amici neo diciottenni. Hanno percorso poco meno di 600 chilometri.

In bicicletta lungo la Ven-To
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Cambiamenti climatici, transizione ecologica e mobilità sostenibile sono parole e concetti ormai all’ordine del giorno, tanto nell’agenda politica quanto in quella personale. Trovano declinazione praticamente in ogni ambito di vita, anche nelle tanto attese vacanze estive.

In bicicletta lungo la Ven-To

Da Torino alla foce del Po in dieci giorni di bicicletta. Questa la vacanza «non convenzionale» dei neo diciottenni Tommaso Dreina, Alessandro Bruna, Carlotta Bertolino e Simone Prencis, quattro ragazzi che armati bisacce e abiti tecnici hanno deciso di spendere le proprie ferie in sella alle biciclette, risalendo il corso del Grande Fiume fino a Venezia lungo la ciclovia Ven-To.
L’esperienza cicloturistica è scattata subito dopo la fine della scuola, con partenza da piazza Bernini, a Torino, l’11 giugno, piccola tappa sul Ponte Vecchio poco dopo e arrivo a Venezia il 19 giugno. La mente dietro all’idea e all’itinerario è quella di Tommaso Dreina, attivista di Fridays For Future e di Future Parade, due organizzazioni torinesi che si battono in favore dell’ambiente e della mobilità sostenibile. «Usando quotidianamente la mia bici da corsa mi sono accorto di quanto fosse confortevole per i lunghi viaggi – racconta il ragazzo –. Ho pensato: perché non usarla proprio per questo? Così lo scorso dicembre, spulciando in rete ho letto molti parlare della ciclovia Ven-To, un tracciato di 679 chilometri totali – 590 invece quelli percorsi dai 4 ragazzi – che mette in collegamento Torino con Venezia seguendo il corso del Po. L’ho scelta ad occhi chiusi e poi ho trascinano il questo progetto qualche amico. Nei mesi scorsi ci siamo anche allenati insieme per arrivare preparati alla partenza».

Alla scoperta del territorio

Sei le giornate di pedalata, quattro invece quelle di stop e di visita delle Città di Mantova, Ferrara e Venezia. Con pernottamento in ostelli e bed and breakfast dedicati ai cicloturisti. Insomma, una vacanza intensa sia in termini di sforzo fisico che di emozioni. «I giorni prima della partenza non riuscivo a dormire tanta era la voglia di cominciare quest’avventura. Pianificavamo il tutto da dicembre, abbiamo avuto modo di prepararci e di allenarci, non vedevamo l’ora di esplorare il nord Italia. Una volta arrivati ci siamo resi conto di aver compiuto, per quanto non eccezionale, una piccola impresa».
Impresa che secondo Tommaso è alla portata di tutti, famiglie ed anziani compresi. «Paradossalmente credo che questo stile di vacanza sia più adatto a coppie, famiglie, persone di mezza età e anziani, che a noi ragazzi. Mio zio, per esempio, all’età di 45 anni fece una vacanza simile in Provenza, affrontando 120 chilometri in bicicletta. Generalizzando sui miei coetanei, invece, mi viene da dire che purtroppo siamo abituati a troppe comodità. Sarebbe bello se molti più giovani sposassero la sostenibilità e scoprissero quanto può dare una vacanza in questo stile».

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