Tour

Il Villaggio Olimpia e i suoi problemi: un quartiere che chiede di essere ascoltato

I residenti raccontano le criticità della zona, tra topi, mancanza di servizi e di collegamenti ma il Comune ricorda che molto è stato fatto in questi anni

Il Villaggio Olimpia e i suoi problemi: un quartiere che chiede di essere ascoltato
Pubblicato:

L'opulenza e la modernità che caratterizza i tre centri commerciali che circondano la zona non trova riscontro all'interno dell'Olimpia, alle prese con l'assenza di alcuni servizi essenziali e qualche ospite indesiderato che nelle ultime settimane «tiene compagnia» ai residenti.

Tour nei quartieri, tocca al Villaggio Olimpia

Arrivando da via Torino si supera il complesso commerciale dell'Outlet Village, proprio in questi mesi in fase di ampliamento. Imboccando il cavalcavia successivo, invece, si può facilmente raggiungere un'altra grande superficie di vendita come Settimo Cielo. Altrimenti, proseguendo dritto verso corso Romania, ci si imbatte nella new entry To Dream. In mezzo al «polo del lusso» si trova l'Olimpia, villaggio alle porte di Settimo in cui La Nuova Periferia si è «fermata» per il consueto giro a chilometro zero tra i quartieri del territorio.

Tra desolazione... e topi

L'inaugurazione del centro per l'Autismo e la recente riapertura della sala polivalente come luogo di culto e aggregazione al servizio di tutta la comunità della zona, seppur interventi apprezzati dai residenti, non bastano al Villaggio per sentirsi più appetibile.

«Questo è un quartiere desolato», mormora qualche abitante nato e cresciuto lì. «Adesso abbiamo anche i topi per strada», aggiunge un'altra voce del quartiere che ci accompagna vicino alle isole ecologiche in cui si radunano i ratti soprattutto di sera.

«Quando apri i cassonetti, ti volano in faccia e ovviamente la gente ha paura – spiega -. In più, all’esterno delle isole ecologiche si fermano i colombi e quindi abbiamo anche il guano sopra i cestini».

Un problema di decoro urbano che sembra essere ricorrente e inficia l'immagine di una zona che, a prescindere dai roditori, risulta poco attrattiva per chi transita da fuori. «La gente qui non si ferma e con la nuova viabilità che costringe a fare la rotonda e tornare indietro per entrare al Villaggio è ancora peggio. Ai commercianti, in questo modo, li hanno massacrati», denuncia qualcuno. «Io ho chiesto sempre tante cose, ma non ne hanno fatta mai neanche una. Mi sono stancato», risponde un residente a cui chiediamo la «lista dei desideri» da sottoporre alla futura Amministrazione. Una sfiducia che si traduce anche in un progressivo allontanamento dalla politica. «Sono 15 anni che dovrebbero mettere a posto la staccionata vicino alla chalet e non l'hanno mai fatto. Ora è tutta spaccata. Ci dicono sempre “ci va tempo”, ma quanto ci vuole a rimettere due paletti di legno? - domanda -. Ogni cinque anni, a ridosso delle votazioni, tutti quanti vengono a chiedere i voti ma quando chiediamo noi una cosa a loro, promettono, promettono in continuazione e poi zero assoluto...».

L'assenza di servizi e collegamenti

I negozi che sopravvivono sull'asse centrale del villaggio si possono contare sulle dita di una mano. E se qualcuno, sfidando la sorte, ha aperto da poco tempo altri, invece, come il tabacchino della zona, hanno deciso di abbassare la serranda. Un segnale non proprio incoraggiante per chi vive e lavora in un quartiere che risulta incastrato in tre poli commerciali che però, nonostante la vicinanza, non hanno portato grandi benefici.

«Ogni tanto mi capita che venga qui qualche operaio che sta facendo i lavori, o magari qualche commessa dell'Outlet ma nessuno frequenta questa zona in modo abituale», chiarisce qualche commerciante, sottolineando la scarsa capacità del Villaggio di attirare «forestieri». Da qui, la richiesta dei residenti è quella «di avere maggiore servizi, in particolare una farmacia» e «un punto vendita per acquistare i biglietti del pullman».

«Se ci fossero più negozi – riflette un'esercente -, magari sarebbe una zona un po' più “umana”. Questo comporterebbe più passaggio, le case acquisterebbero più valore e qualcuno sarebbe più invogliato ad aprire un'attività commerciale. E non sarebbe male avere un'area cani, così ci risparmiamo le deiezioni canine davanti agli esercizi...».

Ma sono soprattutto i collegamenti uno dei talloni d’Achille del sobborgo settimese, ultimo avamposto della Città della Torre prima delle porte di Torino.

Un problema sentito tra i residenti del quartiere, che nonostante il servizio garantito dalla navette Se1 e 2 (le quali battono tutto il perimetro della città, villaggio Olimpia incluso) vorrebbero collegamenti aggiuntivi.

«Siamo tagliati fuori a livello di trasporti e in generale mancano alcuni servizi» denuncia non a caso un residente. «Per fortuna abbiamo il To Dream vicino. Però dovrebbero fare delle navette per coprire anche il villaggio Olimpia verso Settimo Cielo». Il problema, insomma, riguarda soprattutto il collegamento con i principali poli settimesi dello shopping. Ma se da un lato è disagevole raggiungere l’area di Settimo Cielo, in zona Cebrosa, dall’altra è decisamente più semplice arrivare al centro commerciale To Dream, a Torino. Un paradosso che penalizza le attività locali. «Non capisco perché la navetta non arrivi fino qui, cosa che sarebbe davvero comoda per noi. Invece imbocca il cavalcavia prima di raggiungere il quartiere, e ci lascia scoperti».

Altro paradosso del villaggio Olimpia è poi l’assenza di una rivendita di biglietti per i mezzi pubblici. Fatto che costringe le 360 famiglie del comprensorio a procurarseli altrove per non “rimanere a piedi”.

«Non essendoci più il tabacchino non sappiamo dove comprarli e questo è un altro disagio» lamentano i cittadini ai nostri microfoni. In effetti le serrande abbassate, in zona, sono più d’una, e gli unici esercizi che ancora resistono alla serrata, cioè una panetteria ed un bar, non possono rivendere i titoli di viaggio per via dei costi che questo tipo di licenza comporta. Sono gli stessi titolari a battere mea culpa, osservando al contempo che «L’assenza di un servizio così importante è penalizzante per l’intero borgo».

La pista ciclabile

A far tirare un sospiro di sollievo ad alcuni commercianti dell'Olimpia è l'ipotesi di avere «davanti casa» la pista ciclabile che aprirebbe una bella finestra su tutto il villaggio.

«Magari, tagliando le siepi che abbiamo qui di fronte alla fermata del bus, qualcuno passando in bicicletta vede i nostri negozi e può essere stimolato a fermarsi anche solo per acquistare una bottiglietta di acqua o prendere un gelato», ci racconta un'esercente commentando un progetto inserito all'interno delle opere di urbanizzazione previste per l'ampliamento di ToDream.

L'intervento è gestito prevalentemente dal Comune di Torino ma anche Settimo potrebbe intervenire per il tratto di proprio competenza, ossia per quella manciata di metri che transitano proprio davanti al villaggio. Il percorso ciclabile – secondo alcuni –  potenzierebbe quel collegamento con un quartiere che, sotto alcuni aspetti, si sente ai margini della città e privo di connessioni efficienti con il resto del territorio.

Gli interventi realizzati in questi anni

Una sensazione ben radicata nonostante alcuni interventi portati avanti dall'Amministrazione nel corso di questi anni. Tra tutti spicca indubbiamente l'inaugurazione del centro autismo Allaninocosta, vero fiore all'occhiello dell'intera Settimo, e la riapertura della sala polivalente come spazio sociale a disposizione di giovani e anziani.

Ma da Palazzo Civico, tra i lavori realizzati all'interno del villaggio, ricordano anche alcuni interventi di manutenzione all'area verde e di pulizia straordinaria del quartiere effettuati grazie all’aiuto dei volontari.

Infine, tra le opere più importanti del mandato, c'è soprattutto un investimento in termini di sicurezza che – nel caso specifico dell'Olimpia – si è tradotto con il ripristino delle telecamere di videosorveglianza collocate ai varchi del villaggio.

Seguici sui nostri canali