Il «quasi commiato» del sindaco Lovera
Il suo intervento al termine della processione religiosa di domenica scorsa è stato "interpretato" anche guardando alle comunali 2024
Il «quasi commiato» del sindaco Lovera.
Quasi commiato Lovera
Da quasi una settimana è andata in archivio l'edizione 2023 della festa Patronale di Castiglione. Diversi sono stati i momenti che l'hanno caratterizzata.
Verso le comunali 2024
Al termine della processione religiosa che è seguita alla messa, nelle parole del primo cittadino castiglionese Loris Lovera qualcuno ha letto una sorta di "commiato" guardando alle prossime elezioni comunali del 2024.
E’ sicuramente davvero troppo presto per ipotizzare scenari futuri, ma le parole del primo cittadino potrebbero (ed il condizionale è d’obbligo) anche essere interpretate come la volontà a lasciare spazio ad altri in occasione della prossima tornata amministrativa.
L'intervento
Ecco il suo intervento: «Quest’anno è il mio quarto anno di mandato ma è l’ultimo della Patronale per questa amministrazione. Ringrazio don Martino e tutta la comunità parrocchiale per la collaborazione che ha contraddistinto questi quattro anni particolari e molto difficili. Volevo ringraziare tutta l’Amministrazione, compresa la minoranza perché siamo riusciti a fare tuti comunità, a vedere nel confronto e nel dialogo quello che è l’obiettivo comune, avere una visione per Castiglione. E credo che la partecipazione alla festa ed a tutte le iniziative che facciamo sia il simbolo della Comunità. Lo abbiamo vissuto particolarmente nei due anni del Covid e sono veramente orgoglioso di essere stato il rappresentante di questa comunità che si è stretta tutta insieme per fronteggiare questa emergenza. Un ringraziamento a tutti i cittadini di Castiglione e alla squadra che mi è stata a fianco. E poi volevo ringraziare particolarmente la mia famiglia, per il supporto che mi ha dato perché sono stati momenti molto difficile, e anche l’Arma in servizio. Castiglione si è dimostrata unita, sono stati anni difficili. Grazie a tutti». Parole che hanno suscitato poi anche la commozione di diversi, tra cui lo stesso don Martino.