Il Piano del Verde, lo strumento per curare i polmoni della città
Il punto con l'assessore ai lavori pubblici

È partito anche a Settimo il Festival del Verde, la kermesse metropolitana che permette ad amministratori, tecnici e semplici cittadini di confrontarsi sul tema dell'ambiente e della sostenibilità. Lo «start» è arrivato sabato mattina al parco Berlinguer, in cui si è tenuta una passeggiata naturalistica di 4 km alla scoperta della nuova area verde del territorio.
Il Festival del Verde
«È uno strumento che consente di gestire tutto il verde della città, tranne quello agricolo, e l'acqua - ha anticipato Alessandro Raso, assessore ai Lavori Pubblici -. A fronte di situazioni nuove, abbiamo deciso di non andare più “a braccio”. Gli effetti meteorologici di questi periodi, l'alternanza continua tra pioggia e sole, il fatto di avere l'erba che cresce in modo diverso, i problemi ai rii causati dal maltempo: sono tutti eventi che impongono riflessioni diverse e il piano del verde e del blu collega questi aspetti parlando di ambiente e di biodiversità».
Il documento, iniziato nello scorso mandato, traccia regole chiare anche rispetto alla manutenzione delle piante. «Ad esempio, scriviamo che le capitozzature (tecnica di potatura, ndr) vengono fatte solo se gli alberi hanno radici forti. E diciamo dove è possibile farle – esemplifica -. Allo stesso tempo, introduciamo anche alcune regole per i privati proprietari di piante che affacciano sul suolo pubblico. È un vero e proprio strumento di pianificazione che ci aiuterà anche a rintracciare future risorse per la manutenzione del verde e dei rii».
Lo stato del verde in città
A proposito di verde pubblico, dopo le polemiche dello scorso anno, con la stagione estive alle porte, torna al centro dell’attenzione – e delle segnalazioni – l’altezza dell’erba nelle aree del territorio. Una situazione che, per l’assessore Raso, rimane sotto stretto controllo. «L’anno scorso avevamo appena cambiato la ditta e dovevamo darci un metodo. Ribadisco che siamo orgogliosi di aver fatto un appalto riservato alle aziende che hanno al loro interno categorie di lavoratori svantaggiati perché, a differenza dell’opposizione, per noi il lato umano è molto più importante – afferma –. Prese le misure, adesso i ragazzi conoscono meglio il territorio e anche la società Patrimonio riesce a stare dietro a tutti gli interventi».
Nel dettaglio, Raso spiega che «la città è stata divisa in quattro quadranti e abbiamo quattro squadre che lavorano in contemporanea». «Detto questo, la velocità di crescita dell’erba, ovunque e non solo a Settimo, è superiore al tempo che impieghi per finire tutti i quadranti e ricominciare il giro. Noi abbiamo previsto sei tagli e crediamo sia un numero sufficiente per la nostra idea di gestione del verde. Tra l’altro, siamo la città che ha più tagli. Quasi tutte nella cintura, tra cui Torino, ne fanno solamente tre», analizza l’assessore, che difende una chiara scelta politica fatta dall’Amministrazione. «Ci siamo posti una domanda: se avessimo 3 milioni di euro in più a disposizione, sarebbe davvero giusto spendere quei soldi per l’erba piuttosto che nelle scuole? – si interroga –. Sapendo che danneggiamo il terreno, rendiamo più complessa la gestione generale, davvero c’è bisogno di spendere nel verde piuttosto che nei servizi? Sì, certo, è una scelta politica».