Il papà del cuore artificiale era di Castiglione: in suo ricordo una preziosa iniziativa - IL VIDEO
La figlia del dottor Bosio ha deciso di offrire ai cittadini delle visite specialistiche gratuite
Visite cardiologiche gratuite per i cittadini di Castiglione. Un'iniziativa, lanciata e finanziata dalla dottoressa Elena Bosio, in memoria del papà, l’ingegner Roberto Bosio, inventore del cuore artificiale, personaggio straordinario della storia castiglionese e nazionale.
Visite cardiologiche gratuite
Sabato 20 maggio nella sala del Consiglio comunale, Elena Bosio, l’assessore Graziella Busca e il sindaco Loris Lovera è stata presentata ufficialmente la giornata di visite cardiologiche gratuite prevista per sabato prossimo, 27 maggio.
La giornata si svolgerà all’ambulatorio del Comune (strada Cottolengo 12, dove è attivo il servizio di infermeria per alcuni servizi convenzionati Asl) dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30. Ogni 20 minuti circa sarà visitata una persona. Tutti i documenti verranno poi inviati al dottor Sebastiano Marra dell'Associazione Amici del Cuore Piemonte Odv che collabora attivamente all'iniziativa.
Le visite sono organizzate per i cittadini castiglionesi su prenotazione al numero telefonico 0119819121 (da chiamare durante le ore di apertura del Comune). E non appena l'iniziativa è stata divulgata sui social già in molti si sono prenotati per poter prendere parte alla giornata.
Una seconda giornata si terrà poi a settembre, in occasione della festa dello Sport, ma la dottoressa Bosio ha già anticipato che, vista la grande risposta ricevuta per questo primo appuntamento, c'è da parte sua la disponibilità a organizzare anche una terza giornata.
Le parole della figlia
"Vuole essere un modo per ricordare mio papà - ha detto la figlia nel presentare l'iniziativa - e tutte le ricerche che ha fatto per 12 anni di fila proprio qui a Castiglione dove c'era un centro di bioingegneria fondato da lui. I primi esperimenti furono fatti su animali, in collaborazione con il dottor Angelo Actis Dato che adesso non c'è più. Papà fu aiutato tantissimo dal suo collaboratore Piero Fasano, anche lui di Castiglione, da mia mamma Gianna, che era una crocerossina. Tutti questi esperimenti hanno appunto portato a questa invenzione, frutto di una combinazione tra ingegneria e medicina".
Si pensa a un'intitolazione
E proprio per ricordare degnamente questo illustre cittadino, il sindaco Lovera ha fatto sapere che l'amministrazione comunale ha intenzione di avviare l’iter per intitolare al dottor Bosio l’ambulatorio medico "per lasciare memoria storica di questo importante personaggio di Castiglione che non tutti conoscono ed è giusto venga ricordato".
Bosio e i primi cuori artificiali sperimentati a Castiglione
Il contributo italiano al cuore artificiale nacque dalla collaborazione tra il cardiochirurgo Angelo Actis Dato e l’ingegner Bosio, titolare di una industria che produceva pompe per motori diesel.
A raccontare bene questa importante pagina della storia della medicina è Cristina Cavalletti, medico dell'Unità Coronarica Policlinico Umberto I (Università “La Sapienza” di Roma):
"Nel 1967 veniva registrato il primo brevetto italiano per “pompa a comando fluidico per circolazione sanguigna artificiale”. L’incontro tra il cardiochirurgo, che aveva ben chiari i concetti di fisiopatologia circolatoria, e un ingegnere, che per contro aveva esperienza e competenze in fluidica e idraulica meccanica, consentì di iniziare un percorso di progettazione e sperimentazione affascinante e proficuo, anche con l’impiego di soluzioni tecniche innovative e originali come le valvole fluidiche per ridurre le turbolenze e l’emolisi durante il funzionamento dei ventricoli pneumatici".
"A Castiglione Torinese - prosegue Cavalletti - vicino alla fabbrica dell’ingegner Bosio, si allestì una sala operatoria con annesso stabulario, dove i vari prototipi vennero testati su animali; per motivi di autorizzazione da parte del Ministero della Sanità il cuore di Actis Dato e Bosio non poté mai essere impiantato sull’uomo in Italia, ma nel 1976 a Zurigo fu impiegato con successo per sostenere temporaneamente la funzione cardiaca in sei pazienti".
"La sperimentazione intanto proseguiva e le applicazioni cliniche si moltiplicavano in tutto il mondo: ricordiamo solo, tra i “marchi di fabbrica” più noti, il progetto Jarvick negli Stati Uniti, e quello “Icaros” ancora in Italia".
Anche una serie Rai
Nel 2021 la Rai ha anche mandato in onda una fiction intitolata "Cuori" e dedicata proprio all'équipe di medici che all'ospedale Molinette di Torino tra gli anni '50 e gli anni '60 fu all'avanguardia nel mondo nel campo della cardiochirurgia. Nella serie figura centrale è naturalmente il dottor Actis Dato e si fa riferimento anche alla preziosa collaborazione con l'ingegner Bosio.
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