Approfondimento

I "Toret" finiscono nel mirino anche a Settimo: sono un spreco d'acqua?

La risposta della società Smat: "Quella non utilizzata torna in falda e va ad aumentare le risorse idriche sul territorio. Non c’è alcuna dispersione di risorsa"

I "Toret" finiscono nel mirino anche a Settimo: sono un spreco d'acqua?
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C'è chi disapprova il fatto che l'acqua sgorghi incessantemente h24. Ma il presidente Smat rassicura: "Nessuna dispersione".

Un simbolo del territorio

«Hanno una storia che dura da più di 150 anni, hanno visto cadere monarchie e governi senza mai batter ciglio». È così che il sito ufficiale www.ilovetoret.it presenta i Toret, le storiche fontanelle di Torino. Quelle, per intenderci, color verde bottiglia con il bocchettone a forma di testa di Toro. Fontanelle che si trovano anche in quel di Settimo e che, proprio in questi giorni, sono al centro delle polemiche. Il motivo? Lo spreco d'acqua dovuto al fatto che sono aperte h24.

"E' uno spreco"

La segnalazione è arrivata alla redazione del settimanale La Nuova Periferia da una cittadina in merito alla fontanella di via Leinì (nella foto), subito dopo il sottopasso, dalla quale sgorga ininterrottamente acqua. Stessa sorte anche per quelle di via Castiglione. Sia all'interno che all'esterno dell'area mercatale, infatti, le fontane sono costantemente aperte. Un funzionamento tipico di quelle che nel capoluogo piemontese sono note con il nome di «Toret», le fontanelle così rappresentative della città che, dopo anni di storia, adesso sono diventate fonte di discordia.

Ad infastidire i più attenti alle politiche ambientali, l'erogazione continua di acqua, senza una manovella o un rubinetto che ne regoli l'afflusso. Uno spreco che non è passato inosservato agli occhi di qualche settimese, indignato per la scarsa tutela di una risorsa come l'acqua. In tempi di siccità, insomma, per qualcuno, le fontanelle andrebbero «chiuse». O gestite come avviene con le altre fontane pubbliche – quelle di parchi e giardini – che presentano l'apertura e chiusura manuale.

La risposta di Smat

La Nuova Periferia si è rivolta direttamente a Smat, la Società Metropolitana che gestisce l’acqua sul nostro territorio. E a chiarire ogni aspetto della vicenda ci pensa il presidente Paolo Romano.

«I quantitativi d’acqua che vengono erogati dai “turet” sono contenutissimi rispetto al servizio garantito su tutto il territorio. Parliamo di 0,07 litri d’acqua al secondo». Ma è un consumo che, se a qualcuno può apparire “esagerato”, per Smat non è affatto così. «Vogliamo continuare a garantire questo servizio sull’intero territorio» e uno dei motivi è presto spiegato. «Così possiamo garantire la miglior qualità dell’acqua erogata possibile. Se fermassimo qualsiasi fontanella, anche e soprattutto dal punto di vista batteriologico potrebbero emergere delle criticità che ci porterebbero a intervenire». Per non parlare del fatto che il flusso continuo di acqua garantisce «un miglioramento anche sotto il profilo della qualità dell’acqua domestica».

«E’ un tema - aggiunge Romano - che è stato persino portato in Consiglio comunale a Torino, vista la presenza di 720 impianti sul territorio. Ma abbiamo anche in quella sede sottolineato la migliore garanzia sotto il profilo igienico e sanitario».

Ma veniamo al dunque, perché i cittadini, alla luce dell’erogazione continua di acqua si interrogano soprattutto sullo “spreco” di una risorsa che l’anno scorso - con la siccità estiva e dei mesi successiva - è sembrata preziosa quanto, se non più dell’oro. «L’acqua erogata dai “Toret” non viene sprecata, anzi. Quella non utilizzata torna in falda e va ad aumentare la presenza di risorse idriche sul territorio. Formalmente questo sistema non crea alcuno spreco di acqua e non c’è alcuna dispersione di risorsa». «L’unico spreco che si potrebbe contestare - conclude Romano - è quello minimo di energia elettrica per far funzionare i sistemi. Ma è uno spreco irrisorio rispetto alla garanzia di una qualità igienico-sanitaria per il servizio che si offre ai cittadini».

«A volte - chiude il presidente di Smat - dobbiamo effettuare dei lavori di manutenzione e fermare i Toret. Tutte le volte che li rimettiamo in funzione non immaginate nemmeno gli sforzi che dobbiamo sostenere in termini di sanificazione, anche a causa del limitato civismo dei cittadini».

Si possono "adottare"

Intanto, mentre qualcuno le vuole «chiudere», altri, invece, le adottano. Sempre attraverso il sito www.ilovetoret.it, infatti, oltre a mappare le varie Toret della zona, c'è anche la possibilità di adottarne una come «impegno simbolico e morale per mostrare – si legge nell'invito - il tuo amore per il tuo amico cornuto, assicurarti che stia bene e che funzioni, lasciare un commento per raccontare una storia, caricare una foto». L'adozione è completamente gratuita e tra le circa 5000 donazioni effettuate fino a questo momento ne risulta qualcuna anche tra quelle settimesi che ancora resistono e difendono il proprio posto. Nonostante le polemiche.

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