Riconoscimento

Giovane laureata di Settimo Torinese vince il premio Giulia Cecchettin

Si tratta della neo ingegnere biomedico Francesca Bucchieri, ex studentessa dell'istituto 8 Marzo

Giovane laureata di Settimo Torinese vince il premio Giulia Cecchettin
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È stato assegnato a Francesca Bucchieri, ex studentessa dell'istituto 8 Marzo di Settimo Torinse, il premio Giulia Cecchettin, inserito all'interno della quarta edizione del premio «Ingenio al femminile», a favore di neolaureate che abbiano prodotto brillanti tesi di laurea.

Giovane laureata di Settimo vince il premio Giulia Cecchettin

Il riconoscimento, nato su iniziativa del Consiglio Nazionale degli Ingegneri per promuovere l'Obiettivo 5 della Agenda Onu 2030 sulla parità di genere, ha lo scopo di valorizzare la figura femminile nell'ambito delle professioni ingegneristiche e di offrire l’occasione alle neolaureate in ingegneria di inserirsi nel mondo del lavoro con le stesse opportunità e la stessa retribuzione economica dei colleghi uomini.

L’edizione 2024, giunta al quarto anno, ha premiato cinque giovanissime laureate in ingegneria, provenienti da diversi atenei di tutta Italia, in cinque diverse categorie: ingegneria civile, industriale, dell’informazione, tesi di dottorato e biomedica (facoltà che porta il nome di Giulia Cecchettin).

Il Premio Giulia Cecchettin per l’Ingegneria Biomedica è andato alla giovane Francesca Bucchieri che, nel suo lavoro al Politecnico di Torino, ha sperimentato l’ottimizzazione di un sistema di coltura cellulare finalizzato alla crescita e maturazione del tessuto nervoso, per realizzare applicazioni di ingegneria tissutale volte al trapianto di tessuti nervosi.

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La premiazione ha avuto luogo il 14 novembre 2024 presso la sala conferenze del comando generale delle Capitanerie di Porto a Roma.

La soddisfazione di Bucchieri

Un bel riconoscimento non solo per Bucchieri ma anche per la città di Settimo e per la scuola 8 Marzo, che si conferma fucina di talenti. Francesca, residente a Volpiano, ha vissuto a sotto la Torre per 10 anni, dove ha frequentato il liceo scientifico all’istituto di via Leinì. ù

Un percorso professionale in cui ha maturato il suo interesse per le materie scientifiche, nonché per il modo in cui le stesse si intrecciano con il mondo del medicale. «Mi piace pensare che, anche in un lavoro di tipo ingegneristico, io possa mettere del mio, aggiungendo dei valori personali, come l’adozione di un approcci sostenibili e nel rispetto del mondo animale», ha dichiarato Bucchieri ai margini della premiazione.

La realizzazione di un modello di tessuto nervoso, infatti, permetterebbe anche di testare farmaci e terapie direttamente su questi permettendo così, in futuro, di bypassare i modelli animali. «Non c’è innovazione se non c’è sensibilità e umanità, e questo è vero per tutti i tipi di ingegneria», ha chiosato Bucchieri.

Commenti
Piera Vallauri

Come donna, come medico, e come essere umano, sono molto contenta di questa assegnazione del premio ad una sorella umana, professionista e umana in tutti i sensi, come Giulia e come me per poter curare, prevenire ed aiutare donne e uomini, sorelle e fratelli che ne hanno bisogno.

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