Inchiesta

Fuga dalla città: Settimo in 10 anni potrebbe perdere 4000 residenti

I dati Istat certificano che l’«inverno demografico» svuoterà i centri urbani: le sindache Piastra e Guazzora si interrogano su come invertire la rotta

Fuga dalla città: Settimo in 10 anni potrebbe perdere 4000 residenti
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L'inverno demografico di cui tanto si discute è ormai una (triste) realtà che non intende lasciare spazio alle altre «stagioni». I dati diffusi dall'Istat certificano il calo dei prossimi anni.

Servizio del settimanale "La nuova periferia di Settimo"

Fuga dalla città

Le nostre città, in cui si prevede un costante invecchiamento della popolazione, sono destinate a svuotarsi in modo progressivo da qui fino al 2040. E se alcune politiche sono di stretta competenza nazionale, nel proprio «piccolo» ai Comuni spetta il compito di rendere attrattivi i loro territori. Come recuperare il fascino perduto ed evitare la fuga dei (pochi) giovani?

I dati

Dal portale Istat, Settimo ha chiuso il 2023 con una popolazione pari a 45.161 abitanti. Un numero destinato progressivamente a calare fino ad arrivare a 38.952 abitanti previsti per il 2040, anno in cui il tasso di mortalità dovrebbe aggirarsi attorno al 15% a fronte del 6,4% del tasso di natalità.

Traduzione? Negli anni, il numero di morti dovrebbe essere sempre il doppio di quelli dei nati. Proprio come avvenuto nel 2023, in cui le nascite sono state 259 e i decessi 582. Un andamento demografico che comporta uno squilibrio tra le generazioni e un progressivo invecchiamento della popolazione.

La «ricetta» settimese

«L'inverno demografico è un fattore strutturale e come tale o ci sono azioni strutturali o non ci sono altri interventi che possano mutarne il corso», premette la sindaca Elena Piastra, soffermandosi su «alcune microazioni che possono essere di aiuto». Tra queste, figurano le forme di sostegno alle nuove famiglie, come la riduzione delle rette del nido.

«Siamo già intervenuti in questo mandato e continueremo a farlo. Un altro elemento importante – aggiunge - è la riduzione della leva fiscale per tutte le nuove famiglie, con prezzi calmierati per chi affitta la casa agli under 30 e anche con spazi dedicati al lavoro, come il coworking pubblico gratuito. Queste sono azioni che servono a rendere la città più attrattiva per i più giovani. E poi, c'è un aspetto più organizzativo: credo che la riduzione demografica ci obbligherà a lavorare sull'aggregazione di comuni e sulla concentrazione di alcune funzioni, in modo che anche i Comuni più grandi abbiano una forza di insieme che garantisca i servizi ai cittadini».

Oltre alle nuove generazioni, però, bisogna rispondere anche alle esigenze dei più anziani. «Le attività sono diverse – racconta Piastra -. Per il mondo che include gli anziani autosufficienti occorre pensare a tantissime attività associative e di aggregazione che garantiscano una buona qualità della vita anche in salute. Ad esempio, apriremo il prossimo mese il primo punto unico di assistenza in via Fantina, che sarà un vero e proprio sportello di facilitazione digitale ma anche uno spazio di prima informazione sulla salute. Poi, ci sono tutte le iniziative per l'anziano non autosufficiente, tra cui l'apertura del centro diurno per le gravi demenze.

Infine, c’è il ruolo di Ospedale che continua ad essere decisivo perché permette di costruire una filiera», dichiara la sindaca, chiudendo con un appello ai piani alti del Governo. «Abbiamo tantissime famiglie in crisi perché non possono permettersi un posto in Rsa per i genitori. Rispetto a questo – conclude -, c'è bisogno che anche il nazionale faccia scelte diverse».

La situazione sanmaurese

Le previsioni Istat rispetto all’andamento demografico della popolazione nei Comuni al di sopra dei 5mila abitanti, mostrano, per quanto riguarda San Mauro, una decrescita, fino al 2041, di poco più di 900 abitanti. Si passerebbe, infatti, dagli attuali 18507 (dato relativo a fine 2023) a 17604 (dato previsto a fine 2041).

«Stiamo ragionando - commenta la sindaca sanmaurese Giulia Guazzora - su questi numeri, che certamente indicano una tendenza e rispetto ai quali, come Amministrazione, il nostro compito dovrà essere quello di mettere in campo servizi ed iniziative per invertirla, e far diventare la nostra città più attrattiva».

San Mauro sta vivendo un momento «chiave» guardando al futuro. E’ aperta, infatti, la discussione verso il nuovo Piano Regolatore, che disegnerà la città che le prossime generazioni si troveranno.

«L’attrattività della nostra città - sottolinea ancora la sindaca - può essere basata su più aspetti. Prima di tutto quello dei servizi. E da questo punto di vista, per esempio per quanto riguarda il trasporto pubblico, sono stati raggiunti importanti traguardi, con il bus che arriva fino all’area industriale di Pescarito, per la quale prosegue il lavoro di valorizzazione, anche in sinergia con gli altri Comuni coinvolti. Ma penso anche all’ambito sociale, con la Casa di Comunità, ed alle diverse iniziative, attraverso il mondo associazionistico, che si stanno realizzando, per far fronte alle esigenze di alcune categorie di persone».

E ancora, rispetto alla realizzazione di possibili nuovi insediamenti: «Con il nuovo Piano regolatore qualcosina potrà essere fatto, dal punto di vista per esempio di qualche ampliamento, ma tutto nel rispetto basilare della riduzione del consumo di suolo, tenendo conto dell’ambiente che la nostra città può offrire, al di fuori del grande centro urbano ma comunque con la possibilità di poter vivere anche a contatto con la natura».

C’è poi un altro ambito in cui San Mauro e la sua Amministrazione stanno cercando di puntare. E’ quello del turismo. Non soltanto quello legato al turismo lento, con il passaggio della via Francigena, che porta potenzialmente sul territorio il passaggio di pellegrini e viandanti da tutto il mondo, diretti verso Roma o Santiago.

«L’obiettivo, infatti, è anche quello di far conoscere i luoghi che sono parte importante della nostra storia, l’abbazia di Pulcherada. E con questa prospettiva è stato avviato il progetto per l’apertura del museo».

Sempre in un’ottica di maggiore attrattività, il nome di San Mauro è legato a quello delle fragole, frutto simbolo della città. Dunque, anche in questo ambito l’Amministrazione dovrà lavorare per cercare di rafforzare le opportunità legate anche al commercio, in occasione ad esempio della festa di maggio.

«Siamo assolutamente convinti - termina la sindaca - che la nostra città abbia molto da offrire. E per questa ragione ci stiamo impegnando a mettere in campo le azioni necessarie nei diversi ambiti, per fare in modo che San Mauro possa essere scelta da nuovi cittadini per venire anche a vivere».

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