Fotovoltaico a Mezzi Po, cresce la protesta: “Nessuno ci ha ascoltati”
Il comitato cittadino raccoglie 150 firme contro il progetto: “Intervento impattante e senza confronto con il territorio”

A Mezzi Po, frazione di Settimo Torinese, continua a tenere banco la discussione sul possibile insediamento di un impianto fotovoltaico. Una proposta che ha acceso le preoccupazioni dei residenti, sia per l’impatto ambientale che per le ricadute sulla sicurezza della zona.
Fotovoltaico a Mezzi Po, cresce la protesta
Dopo l'interpellanza presentata dalla Lega e il vivace dibattito in Consiglio comunale, ora è il comitato spontaneo della frazione — guidato da Cristiano Pieragnolo — a far sentire la propria voce. «Abbiamo raccolto 150 firme, molte delle quali rappresentano i residenti e altre provengono da chi frequenta abitualmente Mezzi Po», spiega Pieragnolo. La petizione è stata trasmessa non solo al Comune, ma anche alla Provincia e alla Regione Piemonte.
Al centro delle critiche, non tanto la tecnologia fotovoltaica in sé, quanto le modalità con cui è stato portato avanti il progetto.
I timori e le perplessità
L’impianto dovrebbe estendersi su circa 56.000 metri quadrati — l’equivalente di otto campi da calcio — in un’area agricola attualmente coltivata. «Il problema è la totale assenza di dialogo da parte dell’azienda proponente», precisa il comitato. «Non è vero che il terreno fosse incolto: parliamo di un cambio di destinazione d’uso con conseguenze concrete per chi lavora la terra».
Anche Roberto Racca, ex affittuario dei terreni interessati, interviene sulla questione: «Il mio contratto era scaduto e poco dopo la proprietà ha avanzato la proposta dell’impianto. Si parla di agrifotovoltaico, ma solo una minima parte — forse il 15% — resterà effettivamente produttiva».
Tra le preoccupazioni più sentite c’è anche quella legata alla viabilità: l’area individuata si affaccia su una strada provinciale piuttosto stretta. “Un impianto alto potrebbe limitare la visibilità e creare problemi alla circolazione”, fanno notare i residenti.
Il comitato lancia un appello: «Non siamo contro le energie rinnovabili, molti di noi hanno pannelli solari a casa. Ma qui si tratta di un progetto che incide profondamente sul territorio. Chiediamo solo un confronto serio: ci sono altri terreni, si può trovare una soluzione condivisa. Mezzi Po è uno degli ultimi angoli agricoli della cintura torinese e vogliamo preservarlo».