Settimo

Ex Dado: partiti i lavori per 10 alloggi destinati a famiglie in difficoltà

Non si tratta dell'unico investimento di edilizia sociale: previste anche la ristrutturazione del Casun e la sistemazione degli alloggi di via Amendola

Ex Dado: partiti i lavori per 10 alloggi destinati a famiglie in difficoltà
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All'ex Dado di via Milano sono partiti i lavori propedeutici alla realizzazione di un complesso residenziale che ospiterà 10 alloggi destinati a famiglie in difficoltà e anche a progetti di inclusione per persone anziane e con disabilità.

Cosa prevedono i lavori

I lavori prevedono l'abbattimento della struttura, inagibile da tempo, e la realizzazione di un nuovo edificio che soddisfi alti standard qualitativi e favorisca l'interazione di vicinato e il consolidamento dei legami sociali, con un giardinetto e una corte interna. L'intervento ha ottenuto un finanziamento di 1,8 milioni di euro dal fondo complementare al PNRR

"L'intervento - fa sapere l'amministrazione comunale guidata dalla sindaca Elena Piastra - rappresenta un'importante azione di ricucitura del tessuto urbano: il Dado, infatti è inutilizzato da anni perché inagibile. Rigenerare l'area porterà benefici non solo a chi vi andrà ad abitare, ma anche a tutta la zona".

Una volta completato lo stabile, le case potranno essere assegnate in base alla graduatoria delle case popolari.

Gli altri investimenti di edilizia sociale

L'investimento sull'ex Dado non è l'unico destinato all'edilizia sociale. Altri 1,5 milioni, sempre del fondo complementare al PNRR, verranno investiti nella ristrutturazione del Casun, mentre altri 400mila euro finanzieranno la sistemazione degli alloggi di via Amendola.

La scultura dei cavalieri erranti

L'elemento per ora più evidente del cantiere è lo spostamento della scultura “I cavalieri erranti”, collocata per anni nel cortile del Dado e oggi trasferita al centro della rotonda di via Milano. La scultura, realizzata dall'artista Paolo Ferrari, è a Settimo dal 2008 e fa parte del patrimonio culturale della Città.

L'autore ha voluto rappresentare i cavalieri erranti, qualcuno che cerca una strada, e che può scoprire nuovi spazi, nuovi popoli e nuove idee. Un simbolo della nostra città, da sempre aperta a nuove culture e all'inclusione.

 

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