Civiltà

Donazione organi, primato del Piemonte: tutto iniziò 10 anni fa a Settimo Torinese

La Città della Torre nel 2014 fu la prima della regione ad aderire al progetto "Una scelta in comune"

Donazione organi, primato del Piemonte: tutto iniziò 10 anni fa a Settimo Torinese
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Con la prima registrazione di volontà positiva alla donazione degli organi e tessuti all’ufficio anagrafe di Sessame (Asti), il Piemonte è diventato la prima grande regione in Italia nella quale tutti i Comuni hanno trasmesso almeno una dichiarazione di volontà alla donazione di organi raccolta in occasione del rinnovo della carta d’identità.

Donazione organi, primato del Piemonte: un viaggio iniziato a Settimo

È il traguardo di un cammino iniziato 10 anni fa nel Comune di Settimo Torinese che nel 2014 fu il primo comune piemontese (e uno dei pochi in Italia) a disposizione dei cittadini settimesi la possibilità di esprimere all'Anagrafe la volontà di donare i propri organi.

«Non è stato semplice portare a compimento questo progetto - aveva spiegato all'epoca l'allora sindaco Fabrizio Puppo -, ma oggi siamo davvero molto felici di essere il primo Comune piemontese che offre questa possibilità».

Un cammino che, in attuazione della legge nr 98/2013 “Una scelta in Comune”, ha impegnato il Coordinamento Regionale delle donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti (CRP) nella formazione degli operatori delle anagrafi e nel coordinamento con il Sistema Informativo Trapianti (SIT).

«È una notizia positiva che ci stimola a proseguire con convinzione per diffondere ulteriormente la cultura della donazione degli organi. I trapianti sono una riconosciuta eccellenza della sanità piemontese che ogni anno consente di salvare molte vite umane e la donazione degli organi è un presupposto fondamentale», sottolinea l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.

Il risultato è stato possibile anche grazie alla collaborazione di ANCI Piemonte, di Federsanità ANCI Piemonte, delle Prefetture, delle Amministrazioni comunali e del Centro Nazionale Trapianti, nonché del lavoro di tutto il personale del Coordinamento Regionale Prelievi di Organi e Tessuti diretto dalla dottoressa Anna Guermani.

Il percorso svolto dai comuni

I Comuni, per diventare operativi nella registrazione delle volontà, hanno dovuto compiere un percorso che ha previsto:

- la partecipazione ad un corso di formazione per gli operatori delle anagrafi tenuto dai referenti del CRP, e impreziosito dalle testimonianze offerte da pazienti trapiantati e da familiari di donatori riguardante aspetti etici, scientifici, organizzativi della medicina dei trapianti e aspetti tecnici legati alla registrazione delle volontà;

- la realizzazione del collegamento informatico per la trasmissione dei dati al SIT;

- la diffusione dell’informazione ai cittadini.

Sono stati necessari 75 incontri per formare 2.640 operatori delle anagrafi.

Ad oggi il numero delle dichiarazioni registrate durante in rinnovo della carta d’identità è di 1.562.399, di cui il 67% risultano essere favorevoli alle donazioni.

La consultazione del SIT avviene dopo la morte del soggetto certificata da un equipe di medici.

La registrazione di volontà presso il Comune si affianca alle altre possibili dichiarazioni:

- un atto olografo su carta libera che riporti i propri dati e la scelta;

- la compilazione di una delle tessere messe a disposizione dal Ministero della Salute o dalla Regione, con data e firma;

- la registrazione agli sportelli abilitati delle ASL;

- l’iscrizione all’AIDO.

La decisione di essere o meno donatori di organi e tessuti dopo la morte dovrebbe essere assunta in anticipo: decidere per sé solleva i familiari dal dover scegliere in un momento di grande sofferenza per la perdita della persona amata.

QUI l'informativa pubblicata sul sito del Comune di Settimo in cui si spiega il progetto "Una scelta in comune".

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