la polemica

D’Ambrosio (Fdi) e le foto proibite col drone Scontro con Ruzza (Pd): «E’ abuso d’ufficio»

Lite in aula sulla violazione della proprietà privata per acquisire immagini sullo stato del laghetto di corso Piemonte

D’Ambrosio (Fdi) e le foto proibite col drone Scontro con Ruzza (Pd): «E’ abuso d’ufficio»
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Mentre l'Amministrazione di Settimo Torinese targata Elena Piastra si appresta a festeggiare un anno di (secondo) mandato, tra i banchi del Consiglio comunale giovedì scorso il clima era tutto tranne che quello di una «festa di compleanno». Anzi. In diversi momenti il dibattito è sfociato in discussioni veementi e accuse personali che hanno costretto il presidente Luca Rivoira agli «straordinari» per mantenere il decoro istituzionale.

D’Ambrosio (Fdi) e le foto proibite col drone Scontro con Ruzza (Pd): «E’ abuso d’ufficio»

I primi «stracci» verbali sono volati tra Francesco D’Ambrosio, consigliere di Fratelli d'Italia, e la capogruppo del Pd, Elena Ruzza. Oggetto l'interpellanza presentata da FdI sullo stato del lago di corso Piemonte e sulla presenza di due fabbricati nei terreni adiacenti. «Il lago si trova poco prima della rotonda di via Cascina nuova. Da una decina di anni non si vede più dalla strada, ma esiste. – premette D'Ambrosio -. Nella variante generale al piano regolatore quell'area viene individuata per finalità ludiche sportive e per l'ampliamento del Settimo Rugby, ma di carattere ludico sportivo non c'è nulla. E invece sarebbe importante riqualificarla anche per la zona commerciale che c'è nel quartiere».
Il documento è accompagnato da una serie di foto, alcune delle quali scattate dal consigliere. «La flora circostante è diventata una boscaglia, un fabbricato è occupato e una parte potrebbe cadere da un momento all'altro, è evidente. Come lo è la discarica a pochi metri in cui si segnalano lastre di amianto. Quando sono passato mi è stato detto che quella via è privata e non sarei potuto entrare», si (auto)denuncia D'ambrosio. Un autogol che il consigliere rivendica. «Se il dubbio è questo, sì – afferma –, sono entrato».

«La proprietà comunale è riservata al solo specchio d'acqua. Lei è entrato in proprietà privata – conferma Piastra -. In quella zona, ci sono due manufatti. Il primo è oggetto di attività accertativa e vigilanza da parte del nostro ente. Coloro che ci abitano hanno fatto ricorso al Tar. È stata depositata una memoria difensiva e in questi giorni dovrebbe tenersi l'udienza. Il secondo manufatto invece, è abitato e tutelato dall'Asl e quindi è inseribile in un percorso pubblico». Entrando nel merito dell'interpellanza, Piastra spiega che «il Comune, su un'area di minima parte pubblica, può adeguare il piano regolatore per stimolare gli investimenti ma ad oggi nessuno si è fatto avanti».

Lo scontro prosegue

«Lei ha detto pubblicamente che ha violato la proprietà privata. Mi pare sia un reato – interviene Ruzza -. Mi chiedo se allegare foto ad un atto pubblico, immagino prese da un drone, sia permesso e se questo drone ha avuto un permesso rilasciato dall'Enac per operazioni speciali. Sicuramente non sono foto di Google Earth. Mi chiedo se vuole scegliere tra un reato di violazione privata o, ancora più grave, l'abuso d'ufficio visto che è un dipendente dell'Asl (che gestisce uno dei fabbricati, ndr). Mi auguro che non sia così». Un intervento a gamba tesa che dal campo politico è poi scivolato sul terreno privato. «L'interpellanza nasce da una segnalazione. Vuole che le dico chi ha fatto le foto? Vuole andare a prenderlo a casa? - replica con tono duro D’Ambrosio -. Io ho denunciato un fabbricato abusivo e in quest'aula le viene in mente di dire se le foto si potevano fare? Ma non si vergogna? Io non sono entrato nel pezzo di terra, ma nella via. E comunque il reato di abuso d’ufficio non esiste più. Non si permetta, consigliera Ruzza, di dire certe cose». Prova a ristabilire l'ordine il presidente del Consiglio. «Vi chiederei un bel respiro», chiude Rivoira. Ma visto come è proseguita la serata, in particolare durante la discussione dell'ordine del giorno sul manifesto di Ventotene, verrebbe da dire che sulle tecniche di rilassamento dei consiglieri c'è ancora tanto da lavorare.