Così Settimo ha salutato il suo amato geometra
"Dovremo fare i conti con un vuoto incolmabile, anche perché ci sono molti angoli della nostra Città che parlano di lui"
Una folla di centinaia di persone in silenzio e con il viso rigato dalle lacrime. E’ stato commosso l’ultimo saluto che la Città di Settimo ha voluto tributare a Claudio Lucato, storico geometra e, a tutti gli effetti, volto noto del territorio.
Ampio servizio ricco di ricordi su La Nuova Periferia di Settimo in edicola fino a lunedì 31 luglio.
Comunità in lutto
E’ scomparso alcuni giorni fa all’età di 64 anni, dopo aver strenuamente lottato contro una malattia che l’aveva colpito anni fa, senza però mai arrendersi e continuando a costituire un punto di riferimento non soltanto per la sua famiglia, ma anche per l’intera collettività.
Anche per questo alla moglie Federica, già dipendente dell’Amministrazione comunale, e ai figli Gabriele e Simone, è arrivato in questi giorni di dolore un immenso abbraccio da parte dell’intera comunità cittadina.
Il funerale
Lo stesso abbraccio che è arrivato anche sabato mattina, 22 luglio, per le esequie celebrate in San Giuseppe Artigiano, alla presenza di centinaia di persone. Una Chiesa gremita a testimonianza della grande «opera» che nel corso della sua vita il geometra Claudio Lucato ha riservato al territorio e, soprattutto, alle persone.
E dai ricordi ne emerge il ritratto di un uomo sobrio, disponibile, sempre dietro le quinte ma al tempo stesso sempre in prima linea per aiutare il prossimo.
Gli amici della leva
«Nonostante la malattia - ricordano altri amici della Leva del 1958 - non si è mai tirato indietro. Non l’ha mai fatto per nessuno, siamo cresciuti insieme e il suo carattere è rimasto esattamente lo stesso, combattivo e disponibile nei confronti di chiunque. Ora che Claudio non c’è più dovremo fare i conti con un vuoto veramente incolmabile. Anche e soprattutto perché ci sono molti angoli della nostra Città che parlano di lui, sui quali lui da professionista ha messo la firma, e che resteranno inevitabilmente indelebili nella nostra memoria».