Case popolari: una boccata di ossigeno per chi non può pagare
Sono 7600 i morosi incolpevoli in Piemonte che beneficeranno della proroga decisa dalla Regione
Dalla Regione arriva una boccata d’ossigeno per i 7600 «morosi incolpevoli» che abitano nelle case di edilizia popolare che non sono riusciti a pagare nemmeno la quota minima (il 14 per cento del loro reddito) lo scorso anno.
La delibera
La Regione, su proposta dell’assessore Caucino, ha deciso, con una delibera approvata questa mattina, lunedì 27 marzo, in giunta, di prorogare il termine di pagamento dal 31 marzo al 30 giugno della suddetta quota, necessaria per essere considerati «morosi incolpevoli».
I «morosi incolpevoli» sono infatti coloro che versano in condizioni di estremo disagio, con un Isee inferiore ai 6500 euro e che, a causa dell’onda lunga dell’effetto Covid e dell’aumento dei costi dell’energia, dovuti alla guerra in Ucraina, sono in grave e preoccupante aumento.
Gli Enti gestori, sempre secondo le indicazioni della nuova delibera, comunicheranno alla struttura regionale competente l’ammontare della morosità incolpevole maturata dai rispettivi assegnatari entro il 31 luglio.
L'assessore Caucino
«Sono ben consapevole - spiega l’assessore regionale alla Casa, Chiara Caucino - avendo girato e girando le case popolari piemontesi e parlando con gli inquilini morosi incolpevoli, che esistono situazioni di grave disagio sociale, dovute alla mancanza del lavoro, alla sotto occupazione e all’aumento del costo della vita, favorito dall’inflazione e dal rincaro dei beni di prima necessità, primo fra tutti l’energia».
«Con questa delibera - conclude - andiamo ad allungare i tempi di pagamento consentendo a tante persone oneste di mettersi in regola. Fin dal primo giorno la parola d’ordine di questa giunta è che nessuno deve essere lasciato indietro: quella di oggi è l’ennesima dimostrazione che noi amiamo trasformare le parole in fatti concreti».