Riflessione

Casa di Comunità a Settimo Torinese: preoccupazione della Cgil per i ritardi

Alfonsina D’Onofrio esprime tutte le perplessità dopo l’incontro a livello provinciale e parla di immobilismo di alcuni progetti

Casa di Comunità a Settimo Torinese: preoccupazione della Cgil per i ritardi
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C’è anche la Casa di Comunità di via Leinì a Settimo Torinese nell’elenco dei progetti che preoccupano la Camera del Lavoro di Settimo (Cgil) per gli evidenti rallentamenti.

Casa di Comunità a Settimo Torinese: preoccupazione della Cgil

La casa di comunità, che troverà spazio nei locali del poliambulatorio di via Leinì  rientra in un’ampia progettazione regionale, prevede nei prossimi anni la costruzione di 11 nuovi ospedali, 4 rigenerazioni e ampliamenti, 91 case di comunità, 30 ospedali di comunità e 43 centrali operative territoriali. Un piano di edilizia sanitaria che cuba in totale circa 4,5 miliardi di euro.

In una nota ufficiale però, la responsabile Alfonsina D’Onofrio ha espresso tutte le sue titubanze dopo il tavolo di confronto che si è svolto martedì 17 dicembre con l’Asl Città di Torino e Asl città metropolitana.

Parte con un riassunto delle puntate precedenti la nota ufficiale diffusa alla stampa. «Premessa: gli ultimi incontri risalgono ad aprile 2024 – esordisce –.  Da subito ci siamo accorti delle importanti e pesanti assenze a quel tavolo, ovvero nessun Sindaco di alcun territorio e peggio nessuna rappresentanza da parte dell’Asl To3 e dell’Asl To4, se non in questo ultimo caso dell’ingegnere Fiorillo che segue i lavori (quali?). Avremmo dovuto affrontare la questione del personale neo assunto e destinato alle strutture previste dal Pnrr sul territorio Città metropolitana. Invece viene riportato, soprattutto per quanto riguarda l’Asl To4, che i lavori dovrebbero cominciare con il nuovo anno».

Partenze che non collimano con quelle annunciate ad aprile 2024, in cui si assicurava «la “bollinatura” dei progetti con validazione entro maggio nonché l’inizio dei cantieri a giugno».

"Immobilismo su alcuni progetti"

Ad oggi, invece, il sindacato sottolinea lo stato di immobilismo di alcuni progetti previsti che dovrebbero essere rendicontati entro il 2026 (data ultima fissata dal Pnrr).

Nel lungo elenco, la Cgil cita ad esempio l'Ospedale di Comunità di Crescentino, fermo a causa di un problema di sovrintendenza irrisolvibile, la casa di Comunità di Caluso ancora in verifica sempre per un problema di sovraintendenza, e appunto quella di Settimo che dovrebbe vedere da gennaio 2025 le ruspe solo nella parte che era occupata dalla Croce Rossa.

«Ho battuto sulla questione della modifica strutturale di alzare di un piano l'edificio di via Leinì. Per tutta risposta ho ricevuto che le ruspe arriveranno a gennaio ma nella parte dell'ex Cri. La cosa grave è che il direttore di distretto non era presente e hanno lasciato il cerino all'ingegnere Fiorillo che non aveva strumenti per poter rispondere», argomenta D'Onofrio, ribadendo «la forte preoccupazione per questo evidente ritardo nei lavori e soprattutto per l'assenza di rappresentanza e responsabilità delle Asl sul territorio».

"Situazione complicata e preoccupante"

«Da questo prospetto presentato il 17 dicembre 2024, risulta evidente la mancata attenzione ai territori unita ad un potenziale fallimento dell’edilizia della medicina territoriale. Ad aprile scorso i propositi economici delle Asl territoriali per il Pnrr erano già stati rivisti al ribasso, non arrivando altro sussidio dalla Regione; ma la situazione oggi si rende ancor più complicata e preoccupante se ai fondi comunque stanziati non corrispondono opere ed interventi strutturali concreti - aggiungono dalla Cgil -. Questo significherebbe dover restituire proprio quei fondi con tragiche ripercussioni su tutto il sistema sanitario e di cura delle persone. Importante richiamare l’attenzione delle istituzioni a prendere parte agli incontri e farsi portavoce delle esigenze del territorio che amministrano in quanto responsabili della salute dei cittadini. Non possiamo più permetterci di perdere tempo in rimandi teorici, occorre agire ed avere risposte certe che fino ad ora le singole Asl non sono state in grado di dare».

La replica dal Comune

Interpellati sulla questione, da Palazzo Civico confermano i ritardi dei lavori ma fanno sapere che non risultano gravi criticità rispetto alla realizzazione del progetto che dovrebbe concludersi entro il 2026.

 

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