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Beppe Dalmazzo, neo Commendatore

La cerimonia si dovrebbe tenere nel mese di dicembre a Torino

Beppe Dalmazzo, neo Commendatore
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Dallo scorso mese di giugno, Venaria Reale può fregiarsi di avere fra i suoi concittadini un nuovo Commendatore: si tratta di Giuseppe Dalmazzo, per tutti «Beppe».
Per chi vive la Città, Dalmazzo è stata - ed è ancora - la «colonna portante» della Protezione Civile cittadina.

Beppe Dalmazzo, neo Commendatore

Classe 1937 (87 anni fra pochissimi giorni), Dalmazzo è nato a Rocca De' Baldi in provincia di Cuneo.
A soli 17 anni si era arruolato nell’Esercito per poi effettuare il corso per Sottoufficiali a Rieti per poi decidere di effettuare il corso di Aviazione Leggera, per poter pilotare piccoli aerei e gli elicotteri, diventando anche istruttore.
Nell’aprile 1958 il trasferimento a Venaria Reale, in quello che all’epoca era la «S.A.L.», ovvero la «Sezione Aerei leggeri» che, nel corso del tempo, è diventato l’attuale «Aves Toro». Una volta promosso Maresciallo Maggiore dell’Esercito è poi andato in pensione.

Il commento di Dalmazzo

«E di qui è iniziata la mia seconda vita, quella nella Protezione Civile», ricorda Dalmazzo che, con orgoglio, afferma come lui abbia sempre avuto la «tessera numero 3 della Protezione Civile, subito dopo l’assessore e il suo funzionario».
Nel 1983 la nascita della Protezione Civile a Venaria, rimanendone presidente per ben 38 anni, fino al 2021 «quando ho deciso di lasciare il passo ad un amico e un giovane esperto e preparato come Luca Vinciguerra», sottolinea Dalmazzo.
Tanti i sindaci e i commissari prefettizi con i quali ha collaborato per fare crescere la sezione venariese, dedicata al compianto Marco Melli: «Dalla Mortarotto ad Alessi; da Catania per ben tre volte fino a Falcone e Giulivi. E anche i troppi commissari che hanno dovuto gestire mesi o interi anni», rimarca con gli occhi lucidi «Beppe», pensando agli albori: «Eravamo partiti con mezzi nostri, con qualche guanto, delle pale, delle tute e degli stivali. Poi, con il passare del tempo, abbiamo iniziato ad avere una sede e dei mezzi. Dagli inizi in quella degli Alpini, grazie al presidente Lino Druetta, per poi passare all’ex Ovr di viale Buridani e all’ex Snia Viscosa, con i materiali nel frattempo reperiti nella Colonia comunale in dismissione di Savona. E, infine, nell’attuale sede di via Verdi, vicino alla Biblioteca».
Dalmazzo è ricordato anche per essere stato revisore dei conti per il Coni e per diverse Federazioni sportive e, ancora, per aver salvato un bambino piccolissimo a Fiano: «Ero a un pranzo con mia moglie ed amici. Vedo un bambino che camminava a gattoni dirigersi verso il Naviglio di Druento che lambisce anche Fiano. Quando l’ho visto cadere dentro mi sono gettato e l’ho salvato. Dopo qualche mese mi è arrivato un encomio solenne dal IV Corpo d’Armata Bolzano».
Cavaliere della Repubblica nel 1986, Stella d’Oro al Merito Sportivo nel 1992, è Ufficiale al Merito della Repubblica dal 2013.
Del periodo dell’alluvione ricorda quanto fatto a Venaria Reale ma anche quanto fatto tra il Cuneese e l’Alessandrino: «I sindaci ci hanno addirittura fatto una festa per ringraziarci di quanto fatto in quei quasi 30 giorni dove si dormiva poco e si lavorava tanto per pulire e ridare dignità a interi paesi», conclude Dalmazzo.

La cerimonia

La cerimonia si terrà a Torino a dicembre, alla presenza del sindaco Fabio Giulivi e del presidente dell’Anioc, Giorgio Broglio, che plaudono la figura di Dalmazzo per quanto fatto nel corso della sua vita a favore di Venaria, del Piemonte e dell’Italia nelle varie missioni di Protezione Civile.

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