È un momento nero per l’ASL TO4, l’Azienda sanitaria che copre un vasto territorio del Piemonte, dal Canavese a Chivasso, da Ciriè a Settimo Torinese.
Asl To4, bufera anche sugli straordinari
L’Ente è infatti finito sotto i riflettori per una maxi inchiesta che include diversi filoni, dal presunto maltrattamento di alcuni pazienti nelle strutture sanitarie di Settimo, fino ai concorsi che sarebbero stati truccati.
In questo clima già teso si inserisce un nuovo fronte di scontro: quello con il sindacato Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, che ha diffuso una nota durissima contro la decisione dell’Azienda di sospendere il pagamento degli straordinari già erogati per il 2024.
Secondo quanto denunciato dal segretario regionale Claudio Delli Carri, la scelta dell’ASL TO4 sarebbe «inaccettabile e arbitraria», oltre che priva di fondamento.
«Le prestazioni straordinarie — sottolinea Delli Carri — sono già state effettuate, documentate e autorizzate. Bloccarne il pagamento rappresenta una violazione degli obblighi contrattuali e giuridici».
Il sindacato ricorda come infermieri, operatori socio-sanitari e professionisti del comparto abbiano garantito la continuità dei servizi “in condizioni difficili e con organici ridotti”. «Non riconoscere economicamente questo impegno — prosegue — significa ledere la dignità del lavoro e la fiducia nei confronti dell’Amministrazione».
Il provvedimento, secondo quanto riferito, sarebbe stato motivato con il contenzioso aperto sulla “terna vestizione/svestizione” e con la presunta mancanza di fondi contrattuali. Ma per Nursing Up questa giustificazione non regge. Durante l’incontro del 7 ottobre, tutte le organizzazioni sindacali avevano ribadito che i fondi contrattuali non possono essere utilizzati per coprire i costi legati ai contenziosi, ma devono restare destinati al personale.
«La linea dell’Amministrazione è opposta a quanto emerso dal confronto — aggiunge Delli Carri —, ed è stata imposta in modo unilaterale, disattendendo gli accordi e minando le relazioni sindacali».
Il sindacato ha quindi diffidato formalmente l’ASL TO4 dal proseguire con decisioni “lesive” nei confronti del personale, chiedendo il ritiro immediato della nota e la convocazione urgente di un tavolo regionale con l’Assessorato alla Sanità e la Direzione generale dell’Azienda.
«Il diritto a essere retribuiti per il lavoro già svolto è un principio elementare di giustizia e civiltà amministrativa — conclude Delli Carri —. Se l’Amministrazione non tornerà sui propri passi, siamo pronti ad attivare tutte le azioni necessarie, sindacali, legali e pubbliche».