Lutto

Addio a Roberto, volto storico del mercato settimese

Il coltivatore e venditore era molto conosciuto e stimato sul territorio

Addio a Roberto, volto storico del mercato settimese
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Da anni era un volto noto ai mercati settimesi del martedì e del sabato in via Castiglione e del giovedì in via Einaudi.

Addio a Roberto Scursatone

Roberto Scursatone faceva il produttore agricolo, una professione che portava avanti con la collaborazione del figlio. Purtroppo una grave malattia scoperta poco tempo fa l’ha portato via all’affetto dei suoi cari all'età di 64 anni.

Residente con la famiglia a Castiglione, prima di lavorare attivamente ai mercati di Settimo con il suo banco di verdura era stato operativo anche a Porta Palazzo. Quella del coltivatore era una professione che amava e che svolgeva con grandissima passione, mettendoci la massima cura per portare ai clienti sempre i prodotti migliori.

Tanti ricordi

Quanto fosse conosciuto e stimato sul territorio lo testimoniano i tanti messaggi di cordoglio che in queste giornate di dolere sono arrivati alla famiglia, alla moglie Anna ed al figlio Stefano.

«Papà - racconta proprio il figlio Stefano al settimanale La Nuova Periferia di Settimo - era una persona solare, tranquilla, che amava il suo lavoro -. Sempre pronto a rendersi utile e a darsi da fare, aveva il sorriso sulle labbra. Purtroppo dopo la scoperta della malattia lo scorso mese di dicembre, se n’è andato via davvero molto in fretta».

In tanti hanno preso parte al funerale celebrato il 7 febbraio nella chiesa di piazza Beata Vergine Assunta.

Tra i ricordi anche quello del primo cittadino castiglionese Loris Lovera: «La sua scomparsa ci rattrista molto -. Lo conoscevo fin da quando ero bambino e devo dire che ho sempre avuto a che fare con una persona molto disponibile, sorridente, pronta a rendersi utile in caso di necessità. Lo ricordo così. Le tante testimonianze di affetto che sono giunte ai familiari in questi giorni sono la giusta descrizione di quello che lui era: una persona a cui tutti non potevano che volere bene».

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