Accorpamento 8 Marzo - Ferraris: arriva l'ok della Regione
La VI commissione ha approvato il piano di dimensionamento, l'amarezza del Comitato Agorà che punta il dito contro l'immobilismo della politica settimese
Dopo il rinvio della precedente convocazione della sesta commissione, andata deserta a causa di alcune defezioni, ieri, giovedì 21 dicembre 2023, il fatidico giorno è arrivato.
Il parere favorevole della regione al piano
Il Piano regionale di programmazione e dimensionamento della rete scolastica ha ottenuto parere favorevole a maggioranza dalla sesta Commissione presieduta da Davide Nicco: la delibera accoglie le richieste dei territori di rinviare il raggiungimento di 19 dimensionamenti previsto per questo anno scolastico dal decreto ministeriale, fermo restando comunque l’obiettivo regionale di riduzione di 29 istituzioni in tutto al termine della programmazione 2026/27. Restano 7 le istituzioni scolastiche che saranno dimensionate nell’anno 2024/25.
Come ha spiegato l’assessore Elena Chiorino, si tratta di un dimensionamento articolato in un arco temporale triennale, che dovrebbe consentire ai territori di prefigurare accorpamenti più stabili e motivati e alla Regione di procedere a una pianificazione più adeguata alle esigenze di tutto il territorio.
Le reazioni del personale dell'8 Marzo
A darne tempestivamente notizia, come sempre fatto in questi mesi riguardo tutte le novità e gli sviluppi sulla vicenda, è stato il Comitato "Agorà 8 Marzo" costituito dal personale scolastico dell'I.I.S. 8 Marzo di Settimo Torinese che da subito si era mostrato fortemente contrario a un accorpamento con il Galileo Ferraris.
Va detto che il dimensionamento in questo caso era stato presentato da Città Metropolitana con termini entusiasti, come un'occasione di crescita e un passo avanti in termini di offerta formativa. Un "Campus" che avrebbe portato con se' nuove opportunità. Lettura che non aveva mai trovato concordi però la maggior parte dei docenti, del personale e degli allievi dell'8 Marzo.
Questo il commento infatti non appena si è saputo l'esito della commissione:
"Siamo delusi e amareggiati - scrivono sulla pagina del comitato - ma né più né meno di due mesi fa, quando il movimento democratico di Agorà 8 Marzo ha preso avvio, facendosi lentamente largo nella fitta nebbia normativa e politica che circondava questo progetto. Anche se ora può sembrare strano dirlo, e a qualcuno persino strategicamente falso, il sentimento prevalente è la gioia. Gioia di aver dato voce a chi pensa e continua a pensare che questo dimensionamento sia ingiustificato e illogico. Gioia per non aver desistito dalla lotta nonostante tutti conoscessero l'esito pressoché scontato. Gioia per aver visto un gruppo di docenti e personale ATA agire unito e compatto, con gesti altruistici e spontanei, altrove e un tempo impensabili. Gioia per la consapevolezza e le competenze acquisite".
"Le istituzioni settimesi hanno preferito farsi da parte"
"Gioia per poterci oggi guardare allo specchio e non aver nulla da rimpiangere - precisano ancora dal Comitato - le strade che potevamo percorrere sono state battute dalla prima all'ultima. Senza cedere alla fatica e alle intimidazioni che indirettamente abbiamo subito. Il nostro rammarico e la nostra serena rabbia sono rivolti alle istituzioni settimesi che hanno preferito farsi da parte, dando l'assenso al dimensionamento con il silenzio. Un mero calcolo politico, spacciato per ascolto impotente. Istituzioni incapaci di cercare ed esplorare soluzioni meno facili e dolorose per tenere sul territorio settimese due istituti scolastici: la periferia si ritroverà così con un maxi-istituto (evitiamo di chiamarlo campus per dignità e onestà intellettuale) di difficile e complessissima gestione. Una soluzione, questa del dimensionamento, certo facile e veloce per contrastare il calo demografico, ma miope e poco coraggiosa per la crescita del territorio".
Quindi la stoccata: "Dai politici che con solerzia si vantano pubblicamente dei propri successi in ambito culturale e sociale ci aspettavamo ben di più, ben altro. Ce ne siamo accorti tutti e ne terremo conto quando sarà ora di votare: docenti, personale ATA, studenti e famiglie".
"Oggi perdiamo una scuola e ce ne troviamo una nuova - concludono - Perdiamo una battaglia e troviamo forza per quelle che ci aspettano. Sappiamo di essere preparati e uniti: un collegio docenti compatto e solido, desideroso di far sentite la sua voce e far ritornare importante il proprio potere democratico. Lotta alla riforma degli istituti tecnici e professionali, mantenimento degli esami di recupero a settembre, formazione individuale libera, equo compenso: questo è solo un piccolo elenco delle battaglie che siamo già pronti a intraprendere. Sani principi di democrazia che difenderemo con le unghie e con i denti".
"Una fine già scritta"
"Oggi si conclude un percorso di cui da tempo conoscevamo la fine, una fine già scritta, pianificata e messa machiavellicamente in atto con ogni mezzo. La volevano forze politiche più grandi di noi, ma siamo contenti di aver almeno lanciato a queste forze il messaggio che non staremo mai più zitti e buoni quando toccheranno la quotidianità della nostra vita professionale. Probabilmente queste forze sorrideranno di noi, pazienza. Ci interessa ben poco, tanto non smetteremo di rompere loro le uova nel paniere".