A Volpiano la Gurit licenzia all'improvviso 56 lavoratori
Ieri, venerdì 31 gennaio, si è svolto un presidio davanti allo stabilimento di via Torino

Gurit, azienda specializzata in energie rinnovabili, ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Volpiano (comune che confina con Settimo Torinese) e il licenziamento di ben 56 lavoratori. Ieri pomeriggio, venerdì 31 gennaio 2025, davanti allo stabilimento di via Torino 105, si è svolto un presidio.
A Volpiano la Gurit licenzia all'improvviso 56 lavoratori
Come ripartano i colleghi di PrimailCanavese, 56 lavoratori su 64 saranno licenziati. È quanto comunicato dalla Gurit Italy di Volpiano, azienda attiva nel settore delle energie rinnovabili, che ha deciso di cessare le attività produttive nel sito canavesano. L'azienda ha motivato la chiusura con un forte calo delle commesse, aggravato dalla concorrenza cinese e dagli elevati costi energetici in Italia. Questi fattori hanno portato alla scelta di delocalizzare in Cina la produzione fino ad oggi affidata allo stabilimento di Volpiano.

Presidio dei lavoratori
Presidio dei lavoratori Gurit ier, pomeriggio, venerdì 31 gennaio 2025, davanti allo stabilimento di via Torino 105. "Lavoratori che mercoledì 29 gennaio u.s. hanno ricevuto, come un fulmine a ciel sereno, la notizia del licenziamento - spiega l'amministrazione comunale volpianese - dopo che solo il 20 dicembre scorso l’azienda aveva annunciato l’avvio del ciclo continuo nello stabilimento di Volpiano dove vengono prodotti materiali per i settore 'Marine' e pale eoliche. Non una crisi aziendale, quindi, ma la volontà ben precisa della proprietà, una holding svizzera con unità produttive anche in India, Cina, Messico e Spagna, di delocalizzare la produzione, evidentemente, in un’ottica di risparmio sia sul costo del lavoro sia dell’energia".
Al fianco dei lavoratori si sono schierati le organizzazioni sindacali presenti al presidio, che invocano un percorso conservativo per i dipendenti.
«Una decisione – spiegano Carlo Giunta e Luigi Palopoli della Filctem e della Uiltec di Torino – che ha come unico scopo la delocalizzazione, anche perché solo un mese fa, l’azienda aveva annunciato l’avvio del ciclo continuo di lavoro per lo stabilimento di Volpiano per tutto l’anno ed ora hanno deciso invece di chiudere. Sapevamo che era in programma la dismissione della produzione in Turchia, ma mai avremmo immaginato una scelta del genere e un cambio di rotta così repentino per l’unità produttiva di Volpiano».
Intanto mercoledì 4 febbraio 2025 ci sarà un incontro all’Unione Industriali di Torino tra azienda e sindacati, mentre il 6 febbraio è in programma un’assemblea dei lavoratori nello stabilimento di Volpiano.
In ballo c’è anche il futuro di 28 dipendenti delle agenzie interinali e il Sindaco Giovanni Panichelli, in questa vertenza che si prefigura particolarmente complicata e a senso unico, intende coinvolgere anche i Comuni in cui sono residenti i lavoratori licenziati.