A Settimo nasce l’Orto bosco di Legambiente: un’oasi minacciata dalla tangenziale
Il progetto ecologico e comunitario è stato inaugurato in via Po

Un terreno di circa 1000 metri quadrati, a destinazione edificabile, è diventato un’oasi verde nel cuore di Settimo Torinese grazie all’impegno di tre soci di Legambiente – Cinzia, Silvia e Max.
A Settimo nasce l’Orto bosco di Legambiente
Sabato 14 giugno è stato inaugurato ufficialmente l’Orto bosco “Oasi Legambiente” in via Po 29, un progetto nato dal desiderio di sottrarre un’area al cemento e restituirla alla natura.
Il terreno, trasformato con pazienza e dedizione in un laboratorio ambientale all’aperto, ospita oggi una cinquantina di alberi di diverse specie – tra cui fichi, ciliegi da fiore, salici e paulonie – oltre a ortaggi di ogni tipo e una varietà di fiori. L’erba viene lasciata crescere liberamente, creando con lo sfalcio dei suggestivi sentieri e piccoli labirinti immersivi, che accompagnano i visitatori alla scoperta di due aree ombreggiate adibite a “punti ristoro”.




Durante l’inaugurazione, Max ha spiegato la filosofia alla base del progetto: «Non c’è stato un piano rigido a tavolino, ma il desiderio di creare uno spazio che segua i ritmi e le regole della Natura stessa». Un luogo nato da un sogno e portato avanti con cura quotidiana.
All’evento hanno partecipato diverse realtà associative. Silvana, socia di Legambiente e rappresentante della LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia) Piemonte, ha sottolineato come l’oasi sia un rifugio ideale per la biodiversità, dagli uccelli ai piccoli mammiferi come il riccio europeo, grazie all’alternanza di luce e ombra, alla varietà botanica e alla ricchezza del sottosuolo.
Presenti anche gli scout del MASCI Settimo, che hanno letto un brano di Hermann Hesse sul valore spirituale degli alberi e proposto un originale “oroscopo degli alberi”, abbinando date di nascita a caratteristiche arboree.
Il direttore di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Sergio Ferraris, ha elogiato l’iniziativa definendola «un esempio da vivere quotidianamente», capace di educare alla sostenibilità e contribuire all’adattamento climatico. Ha poi lanciato un appello all’amministrazione comunale affinché l’Oasi diventi patrimonio collettivo della città: «Questi luoghi abbassano la temperatura, proteggono la biodiversità e ci insegnano a convivere con i cambiamenti climatici».
La "minaccia" della Tangenziale
Un appello rilanciato anche da Gianni Villani, direttore di Legambiente “Il Girasole”, che ha raccontato la battaglia civile legata a questo spazio verde: il progetto della tangenziale interna, previsto dal nuovo Piano regolatore comunale, rischia infatti di cancellare l’Oasi. La strada – pensata decenni fa e mai completata – dovrebbe passare proprio dove ora cresce l’orto bosco. Nonostante le osservazioni presentate da circa 400 cittadini e le 2709 firme raccolte in una petizione protocollata il 15 aprile 2024, l’amministrazione non ha ancora fornito una risposta ufficiale.
«Se la strada verrà realizzata – ha spiegato Villani – qui nascerà una grande rotonda. Con tanti saluti all’Oasi, ai suoi benefici ecosistemici, e al sogno di Cinzia, Silvia e Max».
La giornata si è conclusa con una visita guidata tra i sentieri e un rinfresco nei due punti ristoro. Resta ora da capire se l’amministrazione raccoglierà l’appello di Legambiente e della cittadinanza, per salvare un pezzo di natura che già oggi è un simbolo di resistenza e speranza verde per Settimo.