Addio

A San Mauro Torinese folla commossa per l'ultimo saluto alla giovane Martina

La toccante lettera di mamma Silvia: "Sei sempre stata libera, anche ora mi insegni la libertà e il coraggio di attraversare la morte"

A San Mauro Torinese folla commossa per l'ultimo saluto alla giovane Martina
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La scomparsa di Martina Giacobini, studentessa del liceo classico D’Azeglio di Torino, che avrebbe compiuto 19 anni il prossimo 10 febbraio, ha colpito al cuore l’intera comunità di San Mauro Torinese e non solo.

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A San Mauro Torinese l'ultimo saluto alla giovane Martina

Sabato 25 gennaio è stato il giorno del dolore, un dolore collettivo, composto, condiviso. In tanti, soprattutto giovani, si sono riuniti nel cortile dell’oratorio davanti alla parrocchia di San Benedetto, quel luogo che la ragazza, strappata alla vita dalla malattia a soli 18 anni, aveva frequentato assiduamente.

E proprio a conferma di questo legame speciale con quella realtà di aggregazione giovanile, sul feretro è stata deposta la maglia che la ragazza usava quando era impegnata come animatrice. Anche per questo, per volontà della famiglia, le offerte raccolte durante la cerimonia, saranno interamente destinate all’attività dell’oratorio.

Una cerimonia «inusuale» rispetto a quelle tradizionali, ma molto sentita, che ha mostrato l’enorme vicinanza di tutta la comunità a mamma Silvia, papà Mario e al fratello Davide.

Tanti anche i parroci che si sono ritrovati per concelebrare la funzione religiosa, c’era don Ezio, lo zio di Martina, arrivato come tanti da Bergamo; c’erano don Luca e don Stefano e i parroci di San Mauro che li hanno preceduti.

C’erano i suoi compagni di oratorio, i suoi compagni di scuola, i suoi amici, e tante persone comuni che pur non conoscendo Martina hanno in qualche modo voluto dare un segno di vicinanza alla famiglia.

La lettera della mamma

Toccante e straordinariamente intensa la lettera che mamma Silvia ha voluto dedicare alla sua piccola grande donna, eccone un passaggio:

"Hai affrontato (il dolore) con un coraggio da vera leonessa e del resto nel tuo nome era già disegnato un destino. Martina non poteva tirarsi indietro di fronte alla battaglia. Ti ci sei buttata con un coraggio inaspettato e con l’audacia che solo i giovani hanno. Sei stata più grande di me, più veloce, anche se avanzavi a tentoni, anche se eri tu quella col bastone. Ero sicura che avresti vinto tu, ero sicura che all’ultimo l’avresti spuntata. Con la malattia purtroppo no, ma con me sì, Martina. Sei riuscita a spostare completamente il mio baricentro su di te, a rigenerarmi come madre, a partorire una nuova Martina e una nuova mamma".

"Sei sempre stata libera - termina la lettera - anche dalla tua mamma. E anche ora mi insegni la libertà ed il coraggio di attraversare la morte. Sei stata e sei tu la mia genitrice. Grazie mia piccola grande Martina".

 

 

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