Inchiesta

A San Mauro i residenti di via Speranza chiedono più sicurezza

"Non si può attendere la tragedia per intervenire. Il cartello di zona 30 non basta"

A San Mauro i residenti di via Speranza chiedono più sicurezza
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Marciapiedi sicuri insieme ad un senso unico di marcia oppure a dossi per moderare la velocità dei veicoli. Dopo l’installazione e la messa in funzione dell’autovelox in via Torino altre zone di San Mauro, in cui l’alta velocità delle auto è un problema fortemente sentito, chiedono sicurezza. Lo ha raccontato il settimanale La Nuova Periferia di Settimo attualmente in edicola.

Le auto sfrecciano

Su tutti gli abitanti del tratto finale di via Speranza, per la precisione quelli della porzione compresa tra via Asti e il confine con Torino, già zona 30 eppure area in cui i rally diurni e notturni dei veicoli sono uno dei tanti problemi.

L'assenza di marciapiedi e la carenza di illuminazione pubblica complicano ulteriormente una già critica viabilità.

A peggiorare la situazione ultimamente ci sono anche i bilici, che svoltano senza criterio da via Mirande verso strada comunale di Bertolla e strada del Cascinotto, sfiorando i balconi delle case e facendo tremare le vetrine dei negozi.

La parola ai residenti

"Da quando è stato sistemato quello spartitraffico - afferma Magda Cornaglia, residente e titolare di un'attività proprio in prossimità dell'incrocio incriminato - i bilici non hanno larghezza per svoltare su via Speranza. I camion mi hanno già toccato due volte il balcone di casa, l'abitazione che ho sopra il negozio. Per non parlare di quelli che affrontano il tratto contromano. In questa porzione di strada, per altro, la circolazione è pericolosa per i pedoni perché mancano i marciapiedi, i rider sfrecciano davanti alle nostre vetrine, il traffico è intenso e la velocità non è mai rispettata".

"Ci sentiamo abbandonati - aggiunge Bianca Capellino insieme al marito Giuseppe - Quando piove, come non bastasse, la strada si allarga a causa di annosi problemi alle fognature. Ogni settimana da 15 anni, non a caso, vengono i canalget a pulire. E questo è solo l'ultimo di svariati problemi".

Le proposte

Le richieste e le soluzioni proposte dai residenti sono perciò molteplici e variegate. Secondo Giovanni e Giusy, ma anche per Paolo De Bernardini, la soluzione è colpire al portafogli gli automobilisti indisciplinati. "Sono volontario 118 - afferma il primo - e so bene che i dossi impediscono ai mezzi di soccorso di uscire in emergenza. Meglio telecamere e velox, con i quali si può punire chi sbaglia. Se corri paghi. Mi sembra esagerato comunque il limite dei 30 chilometri orari. Sarebbe meglio di 50, purché venga fatto rispettare".

Per Marina Clareggio e le signore Pasqualina e Giuseppina, invece, sarebbe meglio un senso unico di marcia. Le tre donne invocano addirittura una raccolta firme per portare in Comune la voce dei residenti. Il tema infatti era già arrivato in Consiglio qualche mese fa, ma degli interventi promessi dall'assessore Luca Rastelli non si è vista l'ombra.

"Camminare tra via Asti e via Mirande è veramente rischioso. I marciapiedi mancano da ambo i lati, costringendo i pedoni a transitare a bordo strada col rischio di venire agganciati dagli automobilisti sempre di corsa. Per abbattere questo problema la soluzione migliore sarebbe realizzare marciapiedi sicuri e, visto che i cordoli ridurrebbero la carreggiata, creare anche un senso unico. In via Papa Giovanni, in fondo, lo hanno fatto. Perché non prenderlo in considerazione anche in via Speranza? Per fortuna nessuno si è ancora fatto male, ma non si può attendere la tragedia per intervenire in maniera strutturale. Il cartello di zona 30 non basta" afferma la Clareggio.

"Io stessa sono stata agganciata per l'ombrello e sbattuta a terra da un'auto - aggiunge Pasqualina - La situazione non ci permette di dormire sonni tranquilli".

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