Pericolo

A San Mauro c'è preoccupazione per lo stabile di via Madonna dei Poveri

I residenti lamentano le "incursioni" dei vandali: "Aspettiamo che qualcuno si faccia male davvero?"

A San Mauro c'è preoccupazione per lo stabile di via Madonna dei Poveri
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È passato circa un mese da quando l’assessore Ugo Dallolio, gli uffici, la polizia locale e la Curia (ente proprietario dello stabile), recandosi in sopralluogo presso la struttura della ex Giacomo 5 in via Madonna dei Poveri, hanno preso l’impegno di murare gli accessi all’edificio per impedire ad un gruppo di ragazzini di fare bisboccia al suo interno, col rischio di gravi incidenti. I lavori di messa in sicurezza, tuttavia, non sono ancora cominciati. E così proseguono, anche se con minor frequenza, le visite dei vandali.

Una situazione che perdura

A monitorare costantemente la situazione sono, come sempre, i residenti delle abitazioni limitrofe, ormai stufi di contattare le forze dell’ordine per segnalare ogni incursione dei giovani scalmanati. «Nella serata di martedì abbiamo sentito di nuovo movimento all’interno della struttura» raccontano preoccupati.

I timori sono i medesimi di un mese fa, e cioè «che nell’attesa dei lavori qualcuno si faccia male seriamente» e la situazione, ampiamente segnalata, esploda con un’altra e ben più cupa risonanza. In molti si domandano la ragione del ritardo nei lavori, e osservano sarebbe stata una scelta prudente, nell’attesa di un intervento definitivo, «chiudere porte, finestre e strada di accesso con delle reti temporanee».

Un cruccio del resto condiviso dall’assessore con deleghe alla sicurezza Dallolio, e non di meno da don Domenico Cattaneo, alla guida dell’Arcidiocesi di Torino, ente proprietario dell’edificio e al quale spettano i lavori di muratura degli accessi. «Finché i vandali si limitano ad entrare nell’edificio e a danneggiarne gli arredi è poca cosa. La maggiore preoccupazione, condivisa anche dalla Curia, è invece sigillare l’accesso al tetto piano per impedire ai ragazzi di arrivare alla parte più pericolosa dell’edificio. Se per una disattenzione o uno stupido gioco qualcuno dovesse cadere da lì finiremmo sicuramente sui quotidiani nazionali» afferma Dallolio. Proprio per questa ragione l’Amministrazione aveva prodotto il 26 gennaio un’ordinanza, invitando con essa la Curia a murare gli accessi.

Il 3 febbraio, poi, la proprietà ha chiesto di prorogare l’ordinanza per necessità burocratiche, ricostruisce don Cattaneo. «Trovata l’impresa cui affidare i lavori e atteso il preventivo siamo andati in consiglio d’amministrazione per deliberare il tutto. I lavori sono ora prossimi alla partenza, come potrete constatare a breve. Data la conformazione della struttura, inoltre, non è stato possibile fare nel frattempo degli interventi di minima, per esempio la sistemazione di reti deterrenti lungo il perimetro come proposto dai consiglieri di minoranza. Potendo accedere alla struttura da qualunque punto della collina si sarebbe trattato di una soluzione impraticabile, è chiaro a chiunque».

La Curia ha ora ha circa una settimana per provvedere ai lavori, e la «responsabilità di eventuali fatti e/o avvenimenti che possano nel frattempo verificarsi nei due immobili siti in via Madonna dei Poveri 6, sarà totalmente a carico della proprietà» ha stabilito chiaramente l’Amministrazione nella nuova ordinanza.

L'opposizione incalza

A battere il tempo all’Amministrazione è ovviamente la politica locale. In primis il consigliere Marco Bongiovanni, che nel corso dell’ultima seduta del parlamentino aveva presentato una mozione per mettere il focus sulla vicenda e chiedere rapidi interventi. Affidandosi alle parole dell’assessore Ugo Dallolio, che in quella sede aveva annunciato provvedimenti immediati, il consigliere pentastellato aveva poi ritirato l’atto, convinto che gli impegni presi da Dallolio, detentore delle deleghe alla sicurezza, venissero effettivamente assolti. Invece non è (ancora) accaduto.

«Forse alcune reti elettrosaldate avrebbero svolto una funzione deterrente, sebbene facili da eludere. È sicuramente complesso impedire completamente l’accesso alla struttura, dal momento che i ragazzini spesso la raggiungono passando per il bosco. Ma proprio per questo è importante un intervento di muratura immediato».

Di diverso avviso la consigliera di Fratelli d’Italia Paola Antonetto, che appoggia la proposta di sistemare, in attesa dei lavori, delle inferiate. «Durante l’ultimo consiglio l’assessore Dallolio aveva assicurato fosse tutto ormai a posto. Ed invece le immagini dimostrano che non è così. Cosa attende questa Amministrazione ad incalzare i lavori? E per quale motivo, nell’attesa, non si è pensato di sistemare dei deterrenti? A sbarrare la strada, le porte e le finestre affinché nessuno possa entrare in quella struttura e farsi male, o peggio?

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